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08 Luglio 2021 - 07:22
Una stagione completa, da settembre fino a giugno del prossimo anno, 62 titoli, in sede e in tournée, per un totale di 619 alzate di sipario, un nuovo team artistico (formato da Valerio Binasco, Filippo Dini, Kriszta Székely e Leonardo Lidi). «Di più che cosa avremmo potuto fare?» si chiede il direttore artistico Binasco. Il Teatro Stabile di Torino torna a pensare in grande, scaccia i fantasmi della pandemia e per la stagione 2021-2022 scommette sul pieno ritorno alla normalità. Anche per quanto riguarda la capienza dei suoi tre teatri, Carignano, Gobetti e Fonderie Limone: «Speriamo che una volta completati i vaccini si possa tornare a riempirli» si augura il presidente Lamberto Vallarino Gancia. Tra rilettura dei classici e drammaturgia contemporanea, lo Stabile torinese invita dunque il pubblico a tornare al “Primo amore”, titolo del nuovo cartellone. In più per il pubblico straniero, ipovedente o con difficoltà uditive mette a disposizione, grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo, dei dispositivi digitali di ultima generazione che consentiranno di assistere agli spettacoli. Anticipato il 3 settembre dal TorinoDanza Festival, l’amore sboccerà il 4 ottobre al Carignano con “Casa di bambola” di Ibsen, una prima nazionale affidata alla regia di Filippo Dini che firma anche una seconda produzione, “Ghiaccio” di Bryony Lavery. In prima nazionale Binasco proporrà “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare e due tragedie di Euripide, “Ifigenia” e “Oreste”. Altre produzioni esecutive “La tempesta” di Shakespeare, per la regia di Alessandro Serra, e “Il misantropo” di Molière a firma Leonardo Lidi. Gradito ritorno allo Stabile di Torino quello di Mario Martone con il suo “Il filo di mezzogiorno” di Goliarda. Tra i nomi di attori e registi che affollano il “Primo amore” vi sono quelli di Rocco Papaleo, Ottavia Piccolo, Sonia Bergamasco, Franco Branciaroli, Natalino Balasso, Umberto Orsini, Gabriele Lavia, Alessandro Gassmann, Anna Maria Guarnieri, Isabella Ragonese, Stefania Rocca, oltre ai talenti del territorio come Jurij Ferrini o Olivia Manescalchi. Dall’Odéon di Parigi torna a Torino Stéphane Braunschweig insieme con altre ospitalità internazionali come il Katona di Budapest.
Nella nuova stagione ci sarà “Un posto per tutti”, 1.000 abbonamenti messi a disposizione dalla Fondazione Crt per cittadini a basso reddito.
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