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«Ecco come reagisce una donna tradita»

chiara francini gn

Lei è legata all’ idea di coppia da vivere in modo esclusivo a due; lui teorizza la possibilità di sollazzarsi fuori dal matrimonio, fuori dalla coppia. Niente di nuovo sotto il sole. Parliamo di una coppia aperta, a senso unico, però. È la storia di tanti, è stata anche la storia di Dario Fo e Franca Rame che l’hanno scritta. Anzi, a scriverla, nel 1981, è stata Franca Rame, perché Fo, come disse lui stesso, era intervenuto solo nella fase finale della stesura. È la storia di una “Coppia aperta quasi spalancata” che, con la regia di Alessandro Tedeschi, questa sera prenderà vita sul palco del Teatro Gobetti (ore 19,30) con Chiara Francini e Alessandro Federico (in replica fino a domenica 20 febbraio).

Un testo «incredibilmente attuale - lo definisce la Francini - incredibilmente ben scritto, iconico per quello che dice, per quello che rappresenta e per come lo dice». L’attrice toscana, uno dei volti più amati della televisione e del cinema, dove da poco è tornata con “Altri padri” di Mario Sesti (presentato fuori concorso al 39° Torino Film Festival), si confronta con un’opera teatrale figlia del ’68 e diventata un cult degli anni ’80 di cui fu interprete proprio Franca Rame nel primo allestimento andato in scena in una lunga tournée nell’ ’82 e ’83. Nei panni di Antonia, la Francini incarna l’eroina perfetta di tutte le mogli tradite e racconta con ironia la loro “sopravvivenza” tra le mura domestiche. Perché, come spiegano dalla compagnia «prima regola: perché la coppia aperta funzioni, deve essere aperta da una parte sola, quella del maschio! Se la coppia aperta è aperta da tutte e due le parti… ci sono le correnti d’aria!».

La corrente d’aria arriva quando Antonia, che inizialmente subisce con grande tristezza le varie scappatelle del marito, si rende conto di essere ancora giovane e di poter iniziare una nuova vita. Ma quando ha la strada libera e conosce un uomo giovane e intelligente, candidato Premio Nobel, il marito comincia ad ingelosirsi, tanto da impedirle la storia. Il finale, però, riserverà una sorpresa. «Questa pièce - confida la Francini - mi ha mostrato che per una donna le cadute, i fallimenti non sono del tutto negativi ma aiutano a evolversi. Le ferite devono essere portate come medaglie». E tra Antonia e il marito il pubblico in sala chi sceglie? «Il pubblico si schiera, tifa per l’uno o per l’altro» dice Federico.

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