l'editoriale
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08 Maggio 2022 - 07:48
Inaugurazione bagnata, festival fortunato? Centinaia di ombrelli aperti hanno colorato il parco del Valentino nel giorno dell’avvio degli eventi all’Eurovillage, tra pioggia scrosciante e traffico in tilt. «Finalmente Torino viene riconosciuta a livello internazionale, sono molto curiosa» esclama Lucilla, la prima a mettere piede nell’area concerti. «Non ricordo una città così viva - dice Paola -, ho una gran voglia di vedere esibirsi i giovani musicisti emergenti». «C’è un grande movimento di turisti in tutta la città» sottolinea Andrea. Non è poi mancata qualche critica all’organizzazione. Le transenne sul viale di corso Massimo obbligano la folla a camminare in mezzo alla strada tra le auto in colonnate. «E all’ingresso mi hanno sequestrato l’ombrello - si lamenta Francesca, insegnante, avvolta in un telo di plastica -, ho chiesto un sacchetto ai netturbini per proteggermi dalla pioggia».
A dare avvio alla prima giornata del festival all’Eurovillage sono state le parole di Lidia Maksymowicz, scrittrice polacca, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz: «Stanno succedendo cose terribili, impensabili per il 21esimo secolo, paragonabili a quello che ho vissuto. Tutto cominciò dal disprezzo, allora come adesso. Ai potenti del mondo dico fermate la macchina della guerra perché le sue conseguenze possono riversarsi su tutta Europa». La pioggia ha iniziato a cadere abbondante con l’arrivo degli Eugenio in Via Di Gioia, fuori programma sul palco dell’Eurovillage. La band torinese ha cantato il singolo cult del festival “Eurovision in Turin”. Sul palco anche il sindaco Stefano Lo Russo. «C’è l’abbiamo fatta - esclama -. Inizia una grande festa per la città. Vogliamo essere il centro della musica europea. Facciamo il tifo per Mamhood e Blanco e, nel caso vincessero, ci ricandideremmo per il prossimo anno». A portare il saluto delle istituzioni, gli assessori alla Cultura e ai Grandi Eventi, Rosanna Purchia e Mimmo Carretta. «Facciamo sanguinare le orecchie ai signori della guerra - ha esordito Carretta -, facciamo in modo che da ogni angolo di Torino rimbombi la musica e sospendiamo il rumore delle bombe». Durante la serata fino alle 23 si sono alternati sul palco il coro dei Giovani Cantori, Michelle David & the True Tones, Dutch Nazari, Cimini e Alessandro Burbank, G. Pillola, Zdob si Zdub e Fratii Advahov (Moldavia), Vladana (Montenegro), Tun + Dub Fx e, in chiusura: Cmqmartina.
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