Cerca

«A teatro con Benjamin Button, ma non sarò come Brad Pitt…»

giorgio lupano
Il film, quello del 2008 di David Fincher con Brad Pitt e Cate Blanchett, tratto da un racconto di Francis Scott Fitzgerald, Giorgio Lupano l’aveva visto a suo tempo, ma quando si è trattato di portare il personaggio di Benjamin Button sul palco, non ha voluto rivederlo. «Sarebbe stato sbagliato - dice -. Quella era una versione cinematografica. Si concentrava soprattutto sulla storia d’amore di Benjamin per Daisy. Noi, invece, siamo più fedeli al testo di Fitzgerald e percorriamo l’intero arco della sua vita. In più la versione cinematografica era coadiuvata da effetti speciali che a teatro non abbiamo».

Gli effetti speciali sul palco del Teatro Erba, quelli del bambino nato vecchio che ringiovanisce col passare del tempo, sono così affidati all’immaginazione del pubblico. A sollecitarla la musica, le immagini, le canzoni e soprattutto le parole di Lupano che darà voce, movenze, tridimensionalità ai personaggi del racconto. Diretto da Ferdinando Ceriani, l’attore torinese, il geometra Cattaneo della fiction televisiva “Il Paradiso delle Signore”, porterà in scena domani sera “La vita al contrario. Il curioso caso di Benjamin Button” nella versione teatrale di Pino Tierno (in replica fino al 29 gennaio). Una versione presentata in occasione dei 100 anni dalla prima pubblicazione del racconto di Fitzgerald. Lupano sarà Nino vecchio e sarà Nino giovane, sarà il padre e la madre e i vari personaggi che condurranno lo spettatore a ripercorrere parte della storia del nostro paese.

Perché Nino e non Benjamin? «Per due motivi. Un tema simile a quello di Benjamin era narrato in “Storia di Pipino nato vecchio e morto bambino” di Giulio Gianelli, poeta crepuscolare torinese, e poi abbiamo voluto avvicinare il racconto alla storia d’Italia. Per questo io mi chiamo Nino e Daisy, interpretata da Elisabetta Dugatto, è Bettina».

Una storia triste quella del bambino nato vecchio. «Una storia con momenti di tenerezza estrema perché parla di un uomo che è sempre “fuori posto”, si trova in situazioni che non corrispondono al suo aspetto. Questo fa pensare ad un argomento attuale: anche noi abbiamo molto a che fare con la nostra immagine che a volte non corrisponde alle aspettative degli altri».

Uno spettacolo che commuove ma diverte anche. «Fitzgerald è riuscito a creare un delicato equilibrio tra divertimento e commozione. Ed è quello che abbiamo fatto anche noi portandolo sul palcoscenico».

Lei torna a teatro dopo molta televisione. «Il teatro non l’ho mai abbandonato. Mi sono formato allo Stabile di Torino con Luca Ronconi. È la prima volta, però, che mi cimento con un monologo».

Invece, ha abbandonato “Il Paradiso delle Signore”. «È stata una decisione presa in comune con la produzione. Secondo me la storia del mio personaggio si era conclusa».
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.