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Sold out per i Måneskin. Ma solo al PalaAlpitour, niente stadio in estate

maneskin

Sul sito ufficiale del PalaAlpitour è partito il conto alla rovescia. E adesso manca davvero poco. Sabato 25 febbraio, finalmente, i Måneskin, approderanno a Torino per la tappa del loro “Loud kids tour 2022”, interrotto esattamente un anno fa a causa delle restrizioni dovute alla pandemia che non avrebbero permesso alla giovane rock band più famosa del pianeta di fare il suo giro fra i cinque continenti.

Torino, poi, ebbe modo di accogliere Damiano e compagni il 10 maggio in occasione dell’ospitata all’Eurovision Song Contest in quanto trionfatori dell’edizione 2021 di Rotterdam. Ma quella è un’altra storia. Sabato, finalmente, si canterà un’intera notte solo per loro. In programma i pezzi cult, più quelli dell’ultimo album “Rush!” con cui hanno conquistato anche i palchi americani, in ultimo, lo scorso 16 dicembre, quello di Las Vegas. E sarà una festa da sold out dato che si tratta di un tutto esaurito registrato in pochissime ore già durante la prevendita del 2021.

Quei biglietti, ovviamente, sono ancora validi. Una festa si diceva e, a quanto pare, è meglio godersela fino all’ultima nota dato che i Måneskin dopo avere annunciato nei giorni scorsi le date del tour estivo negli stadi (Milano, Triste e Roma), sembra proprio che non abbiano incluso il Grande Torino andando ad aggiungersi a una lunga lista di artisti internazionali, e non, che diserteranno il prato verde piemontese. È successo di recente ai Depeche Mode, a Madonna, ai Coldplay, per esempio, ma anche a Vasco Rossi. In sostanza, l’estate 2023 vedrà esibirsi allo stadio Tiziano Ferro, e anche in questo caso si tratta di un recupero del periodo pre Covid, Marco Mengoni e i Pinguini Tattici Nucleari. Andando indietro nel tempo bisogna risalire al 2014, per scorgere un grande nome internazionale ospite sotto la Mole, si tratta degli One Direction. Da lì in poi le cose cambiarono.

Ma perché? «È evidente che qualcosa è successo. Prima potevamo contare su uno stadio dalla capienza ridotta ma dai prezzi contenuti. Oggi, il costo è decisamente superiore. È importante che la Città inizi a pensare di fare qualcosa per riportare la situazione ai tempi d’oro dei grandi live allo Stadio - spiega Marco Lepore di Torino Concerti -. Con la giunta Appendino non accade, conto adesso in quella di Lo Russo. È importante anche capire quali appeal possa avere Torino per questo grandi eventi».

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