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Tra Torino e Salernitana è la sfida tra le società che hanno speso meno

CairoVagnati
È già una partita delicatissima, considerando la falsa partenza di Ivan Juric e dei suoi ragazzi. Zero punti contro Atalanta e Fiorentina e due sconfitte contro formazioni costruite con ambizioni diverse, risultati dunque che possono essere archiviati senza particolari preoccupazioni. Domani, però, all’Olimpico Grande Torino si presenterà la Salernitana: una neopromossa che ha come unico obiettivo la salvezza, esattamente lo stesso cui possono puntare i granata in questo momento storico.

E, dopo due permanenze in serie A strappate nelle ultimissime giornate, non potrebbe essere diversamente. Ecco perché la sfida sotto la Mole ha tutti i tratti di uno scontro diretto per non retrocedere, con il Toro che dovrà necessariamente trovare i primi punti della stagione. E se le due formazioni granata si ritrovano appaiate all’ultimo posto della classifica a quota zero (insieme a Hellas Verona, Genoa e Venezia), non va tanto meglio nella speciale graduatoria degli investimenti fatti in estate.

Patron risparmiatori

In campo come sul mercato, Toro e Salernitana viaggiano a braccetto: i piemontesi sono penultimi, alle spalle ci sono solo i campani. I due club sono stati i più parsimoniosi dell’estate, la crisi da Covid ovviamente ha influito non poco. «Se si spendono i soldi investiti l’anno scorso, faccio una festa» il concetto espresso da Juric nel giorno della sua presentazione. In questa finestra di trattative, invece, il presidente Urbano Cairo si è “trattenuto”: non sono nemmeno sette i milioni spesi per rinforzare una squadra piena di lacune, anche se bisogna considera i possibili investimenti dell’anno prossimo, quando si deciderà se riscattare a titolo definitivo i vari Pjaca, Praet e Brekalo.

E se sotto la Mole ci si è fermati a 6.8 milioni, a Salerno è andata anche peggio: il tecnico Castori ha raggiunto una storica promozione, ma dalla società non hanno investito per consegnargli una rosa del tutto competitiva. Con i soli 1.30 milioni di spese, per tanti addetti ai lavori la Salernitana sembra già una delle candidate alla retrocessione nonostante Simy e un vero miracolo di calciomercato.

Colpi sul gong

Eppure, c’è un innesto che ha infiammato una città intera. A mercato finito, i dirigenti granata sono andati a pescare tra gli svincolati: il colpo da 90 è stato convincere Franck Ribery ad accettare la proposta campana. «È una sfida entusiasmante, ma non sono mica Maradona» la risposta del francese a chi lo paragonava al Pibe de Oro per aver scelto di sposare un progetto come quello della Salernitana. Lui, finalista mondiale a Germania 2006 e vincitore di tutto con il Bayern Monaco, si è accasato in una neopromossa, una bella favola del calcio moderno. A Torino, invece, si è deciso di puntare sui giovani: Brekalo e Zima sono due scommesse, Praet è tornato in Italia dopo la parentesi a Leicester. Domani il battesimo in granata per tutti, che sia quello piemontese o quello campano.
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