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27 Ottobre 2021 - 07:28
Oggi alle 18:30 contro il Sassuolo scenderanno in campo con il lutto al braccio per la scomparsa di Umberto Colombo, 88 anni, 10 anni alla Juve, una delle colonne degli anni ‘50. Gli uomini di Allegri proveranno a vincere la prima di un trittico di sfide delicate, prima della sosta
Allegri, come sta la squadra? Che partita si aspetta? «Recuperiamo Rabiot ma non ci saranno Kean e Bernardeschi. Il Sassuolo gioca molto pulito a calcio, hanno giocatori con buona tecnica. Dionisi sta dimostrando di essere un bravo allenatore anche in Serie A. È una gara importante ma non è una partita da giocare ma da vincere se no il punto di domenica sera contro l’Inter non sarà servito a nulla».
Dove crede sarà la Juventus dopo la sosta? «Dove non lo so, pensiamo al Sassuolo. Ci sono partite che bisogna giocare come quella contro l’Inter e partite che bisogna vincere come quella contro il Sassuolo. Inizia un trittico di partite che ci porterà alla sosta, con in mezzo la sfida allo Zenit che sarà fondamentale per il passaggio del turno».
Sta cercando di alzare il livello di attenzione della squadra? «Giochiamo alla 18:30 che è un orario strano e arriviamo da una partita importante con tanta adrenalina. È una sfida più difficile da preparare perciò bisognerà essere compatti. Dobbiamo provare a vincere la prima partita con due gol di scarto».
L’attacco è un problema? «No non lo è. Adesso è tornato Dybala che sta migliorando la condizione. Morata ha fatto 21 gol lo scorso anno. Chiesa 14 o 16, mentre Dybala non c’è stato e quindi i suoi gol saranno importanti, ma ci servono anche quelli dei centrocampisti. Lavoriamo sulla fase offensiva come su quella difensiva, però questo fa parte del lavoro di ogni giorno».
Dybala giocherà? «Diciamo che non abbiamo sistemato ma stiamo facendo meglio. Con il Sassuolo giocano Dybala e Chiesa. Anche Perin gioca e rientra De Ligt».
Chiesa fuori fa discutere, visto che è un calciatore di caratura internazionale… «Anche per me lo è, lui ha un dispendio di energie di un certo livello. Veniva da tante partite giocate in un certo modo. Domenica, sbagliando, avevo letto una partita per 60 minuti con Kulusevski su Brozovic. Chiesa è andato in panchina non per demerito, ho letto la partita in un certo modo ma non sapevo che un tiro deviato potesse cambiare tutto. Chiesa è un punto di riferimento della nazionale e della Juventus. Se giocano sempre gli stessi a gennaio li butto via e ne servono poi altri 20. Non sono dei motorini.... Ogni tanto vanno lasciati fuori».
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