Juric era già stato chiaro subito dopo la goleada rifilata alla Fiorentina. «Dovremo prepararla al meglio e cercare di non abbassare il ritmo, non possiamo pensare che vada tutto bene» diceva il tecnico croato, che pochi minuti dopo il 4-0 all’esordio nel 2022 pensava già alla sfida di Genova contro la Sampdoria. E, inevitabilmente, sarà anche stato influenzato dai dati sulle gare in trasferta del suo Torino: cinque punti e appena quattro gol fatti in nove partite esterne, nessuno ha numeri peggiori in serie A.
Inoltre, c’è il precedente dello scorso 16 dicembre a tormentare Bremer e compagni: «Abbiamo visto in Coppa Italia quanti problemi ci possono dare» il ricordo di Juric dell’ultima volta nella Marassi blucerchiata; «Quella ci brucia ancora, vedremo come andrà in campionato» la voglia di rivincita di Vojvoda. Già, perché Toro e Samp si sfideranno per la terza volta in stagione: al Grande Torino finì 3-0 per i granata, al Ferraris fu la squadra di D’Aversa a festeggiare per il passaggio agli ottavi di finale di Coppa Italia grazie al 2-1 firmato Quagliarella-Verre.
Ora, però, i granata sembrano aver trovato ancora più certezze e consapevolezza, anche grazie al nono posto in classifica e una zona Europa a portata di mano, a sole quattro lunghezze. Servirà trovare continuità proprio in trasferta, il vero problema cui Juric ancora non è riuscito a trovare una soluzione. Da qui passa il salto di qualità definitivo del Toro, che a Genova sarà molto simile a quello che ha travolto la Fiorentina anche se si è ritrovato con un nuovo calciatore positivo.
I primi dubbi, però, riguardano la porta: Gemello ha impressionato al suo esordio, Berisha ha superato i problemi fisici, Milinkovic-Savic si è negativizzato dal Covid. Possibile che il tecnico scelga il suo estremo difensore titolare soltanto a poche ore dalla sfida, così da parlare con tutti e tre e capire le condizioni di ognuno. In difesa, invece, non ci sono grandi ballottaggi: Djidji, Bremer e Rodriguez hanno trovato gli automatismi e vogliono confermarsi la terza retroguardia meno battuta di tutto il torneo.
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A centrocampo è previsto il ritorno di Pobega, pronto a tornare al posto di Mandragora per affiancare Lukic, mentre sulle fasce verrà rinnovata la fiducia a Singo e Vojvoda, con Fares ultimo arrivato e primo cambio dalla panchina. L’altro punto interrogativo è rappresentato da Praet: il belga sta provando a recuperare e dal Fila filtra un cauto ottimismo. In ogni caso, è pronto Pjaca a supportare Sanabria insieme a Brekalo.
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