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Il Toro ha messo le ali con Singo e Vojvoda

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Cross da una parte, esterno che si fa trovare sul secondo palo sull’out opposto e conclusione: è uno schema provato e riprovato dalle parti del Filadelfia, così come avveniva già a Verona. «Ci mancano i gol degli esterni, nelle mie squadre hanno sempre segnato tanto» ripeteva Ivan Juric, memore delle imprese all’Hellas e di ciò che aveva ereditato e imparato dal mentore Gian Piero Gasperini. E il marchio di fabbrica dei gialloblu e degli orobici, il famoso gol “da quinto a quinto” (o “da quarto a quarto”, come nel caso del 3-4-2-1 del croato), sta finalmente diventando anche quello del Toro. A distanza di appena cinque giorni l’uno dall’altro, ecco le azioni fotocopia: cross di Vojvoda dalla sinistra, inserimento di Singo sulla destra, palla in rete. Fiorentina e Sampdoria si sono arrese davanti allo schema di Juric, l’ennesimo simbolo di quanto il gioco del croato sia stato assimilato dai suoi ragazzi, e l’allenatore si gode i miglioramenti delle ali. «Devono mettermi dentro tra i quattro e i cinque gol a testa» continuava a ripetere il tecnico durante il girone d’andata. Adesso, stanno arrivando i frutti: l’ivoriano è andato a segno nelle ultime due gare e ha portato a tre le sue marcature stagionali, il kosovaro è al secondo assist da quando è cominciato il campionato. In più, ci sarebbero anche Ola Aina, che non ha mai partecipato attivamente a una rete e che si trova in coppa d’Africa con un futuro che potrebbe anche essere lontano dalla città della Mole, e Cristian Ansaldi, il quale è fermo ai box causa Covid ma che ha confezionato tre assist in appena nove presenze all’attivo. Ora è arrivato pure Mohamed Fares, un’ulteriore alternativa in fascia per Juric. Il gioco di parole viene fin troppo facile: il Toro ha davvero messo le ali. Ora c’è bisogno di ulteriori conferme, già a partire dalla prossima partita con il Sassuolo che farà visita all’Olimpico Grande Torino domenica pomeriggio alle 15.
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