Un altro lungo pomeriggio di audizioni si è svolto ieri in procura a Torino sul caso Juve. Dopo Paulo Dybala, sentito come testimone due giorni fa, ieri è stata la volta dei calciatori Federico Bernardeschi e Alex Sandro. Uno dopo l’altro sono stati convocati negli uffici del procuratore aggiunto Marco Gianoglio e del pm Mario Bendoni, per rispondere, in qualità di persone informate sui fatti, sulle modalità - che sarebbero opache secondo i pm - di pagamento di alcuni stipendi posticipati dalla società bianconera. In particolare sarebbero quattro, secondo la procura, le mensilità a cui i giocatori bianconeri avrebbero dovuto rinunciare, da marzo a giugno 2020, per fronteggiare i minori introiti causati dalla pandemia.
I pm credono che i pagamenti in realtà sarebbero stati concordati con un differimento di almeno tre (su quattro mensilità) negli anni successivi. L’ipotesi di accusa della procura, che coordina la Guardia di Finanza, è quella di falso in bilancio perché a fronte di un risparmio di 90 milioni di euro, nel bilancio 2019-2020 (chiuso a giugno del primo anno di pandemia) non era stato inserito il debito di circa 67 milioni di euro contratto con i calciatori nonostante la società già sapesse a marzo di dover (prima o poi) restituire a ciascun calciatore i tre stipendi. Nei prossimi giorni verranno sentiti altri testimoni.
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Presto potrebbe essere convocato anche Ronaldo, non indagato. Il calciatore, secondo i pm, avrebbe firmato la famosa “carta segreta” finora mai stata trovata. Il 2 aprile i magistrati torinesi andranno a Roma per sentire, come persona informata sui fatti, il presidente della Figc Gabriele Gravina. I pm gli chiederanno delucidazioni su presunti accordi tra calciatori e Juve, che non sarebbero stati depositati alla Lega calcio. Circostanza che, se verificata, potrebbe causare sanzioni contro la società bianconera. Mercoledì scorso gli uomini della guardia di Finanza hanno perquisito, oltre alla sede della Juventus, anche studi legali e di commercialisti a Torino, Milano e Roma, per rintracciare documenti che avrebbero dovuto essere custoditi in società.
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