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Olimpiadi, la sfida: «Torino è la scelta migliore per l’Italia»

Testa a testa finale per portare a casa le Olimpiadi 2026. Almeno un pezzo. Per tornare a rivivere il sogno a Cinque Cerchi, Torino deve fare i conti con le resistenze di Milano (che non vuole mollare nulla nonostante i ritardi appaiano ormai sotto gli occhi di tutti) anche con l’offerta degli impianti del Veneto.

Al momento i due dossier sono al vaglio del Comitato organizzatore internazionale (Cio) e la tensione è palpabile. «Ci sarà una analisi comparativa» tra le due proposte, fa sapere il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo e assicura che le interlocuzioni con il governo non si sono mai interrotte. «Continuiamo a essere nelle condizioni di poter offrire la disponibilità dei nostri impianti agli organizzatori dei Giochi olimpici - rimarca il primo cittadino -. Da quel che ci risulta, la dinamica della scelta sarà quella di una analisi comparativa relativamente all’impegno economico finanziario necessario e i tempi di realizzazione degli allestimenti». In ultima analisi, «crediamo che i nostri impianti possano essere valutati in maniera positiva» conclude con fiducia il sindaco Lo Russo che, a più riprese, ha sottolineato i vantaggi economici e logistici dell’utilizzo dell’Oval per le gare di pattinaggio di velocità su pista lunga. Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’assessore regionale con delega allo Sport della Regione Piemonte, Fabrizio Ricca. «Al momento stiamo aspettando di conoscere la decisione del Coni, ma siamo fermamente convinti che Torino sia l’opzione migliore per il Paese». In merito al testa a testa che si sta consumando in queste ore con il Veneto poi Ricca commenta: «Io capisco le dinamiche della politica e se si dovessero fare scelte diverse, naturalmente lo accetteremmo». Detto che «se non fosse stato per i Cinque Stelle saremmo già dentro la partita di Milano-Cortina - aggiunge -. Ma il passato non si cambia. Capiamo benissimo che amministratori di altre città d’Italia puntino ad accaparrarsi questa occasione, ma ribadisco che Torino è la migliore soluzione per l’intero Paese, sia dal punto di vista economica, che a livello di strutture utilizzabili per i Giochi».

La decisione del Comitato olimpico internazionale dovrebbe arrivare nel giro di un paio di settimane al massimo. Tempo di valutare entrambi i dossier e comunicare come procedere. Anche alla luce dei progressi fatti dalla Fondazione Milano-Cortina. Il Veneto, dal canto suo, propone il velodromo di Spresiano per il pattinaggio, ma gli interventi da mettere in campo (anche solo per la copertura della struttura) appaiono ingenti. «Con le Olimpiadi arriveranno milioni di turisti e miliardi di incassi» ha commentato, solo pochi giorni fa, il ministro delle Infrastrutture del governo Meloni, Matteo Salvini, al termine della cabina di regia che si è tenuta a Venezia. «Milano, Cortina e l’Italia saranno all’attenzione di tutto il mondo» ha aggiunto il ministro. Tutto deve essere perfetto e pronto - aggiungiamo noi - entro i tempi stabiliti. Ed è questo uno degli elementi di maggior forza che fanno salire le quotazioni di Torino. «Quello dell’Oval è un impianto che funziona e funziona oggettivamente bene» ha spiegato ancora l’assessore Ricca. «Qualsiasi cosa succeda Torino è la soluzione migliore per il Paese» conclude. La sfida olimpica arriva così alle sue battute finali. E le bocche degli amministratori - forse per scaramanzia - restano cucite.

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