Elisa Balsamo si laurea a Palazzo Nuovo
con una tesi su una gara in bicicletta

Se la chiamate campionessa, si volta subito. Perché lo dice la sua storia personale e quella maglia iridata vinta in volata in anno e mezzo fa a Lovanio, coronamento di una carriera nella quale aveva già vinto i Mondiali Juniores in Qatar. Ma se la chiamate dottoressa, Elisa Balsamo si volterà lo stesso perché da qualche ora lo è diventata. Mercoledì alcune delle sue compagne erano in Belgio per la Dwaars Door Vlandeeren, una delle semi-classiche che ormai uomini e donne corrono parimenti. Lei no, perché la aspettava un appuntamento altrettanto importante.

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All’Università di Torino infatti si è laureata in Lettere moderne e contemporanee portando a casa la votazione di 102. L’ultimo atto è stato la discussione di una tesi in Storia della lingua italiana: “Lingue e varianti de “Il dio di Roserio” di Giovanni Testori”. Un romanzo che, nemmeno per caso, ha come tema centrale una gara in bicicletta, tutta la vita della campionessa cuneese. «Che soddisfazione!», ha commentato lei con la solita sobrietà sui social postando le foto della cerimonia e poi insieme alla famiglia ma anche al compagno, Davide Plebani, un altro che come lei va molto forte in pista anche se non ha mai vinto un oro mondiale mentre Elisa sì, lo scorso anno in Francia sulla stessa pista che nel 2024 ospiterà la Olimpiadi.

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Tempo per festeggiare però ce n’è poco perché adesso deve rimontare in sella: questa domenica sarà al via del Giro delle Fiandre e sette giorni dopo anche della Parigi-Roubaix, dopo aver vinto quest’anno due tappe alla Volta Comunitat Valenciana Non esattamente due Classiche nelle sue corse, ma ci arriverà a cuor leggero.

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