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LE FRASI PIU' FAMOSE
10 Maggio 2023 - 06:30
Diego Maradona (Depositphotos)
Avanti il prossimo, verrebbe da dire. Questa volta, però, l’oggetto dei desiderata bianconeri non scende in campo ma siede dietro a una scrivania. Stiamo parlando di Cristiano Giuntoli, da Firenze, direttore sportivo dello scudetto, su cui interpellato ha tagliato corto il massimo azionista della Juventus, John Elkann: «Napoli è una città di famiglia, alla quale gli Agnelli sono molto vicini da sempre», ha detto il presidente di Exor. E al Napoli, nel corso degli anni, gli Agnelli hanno sempre cercato di portare via i migliori talenti. A volte riuscendoci e a volte no. Senza dubbio, il più grande rimpianto dell’Avvocato Agnelli, fu quello di non portare alla Juventus Diego Armando Maradona, genio e sregolatezza, fuori e dentro il campo. «Agnelli mi corteggiava come potrebbe fare un innamorato con una donna. Mi chiamava continuamente promettendo cifre pazzesche - aveva svelato Maradona in una delle sue tante interviste -. Mi disse che aveva offerto 100 miliardi a Ferlaino e di mettere io la cifra sul mio assegno. Gli risposi che non avrei mai potuto fare questo affronto ai napoletani perché io mi sentivo uno di loro, che non avrei mai potuto indossare in Italia altra maglia se non quella del Napoli». La rivalità calcistica tra Juve e Napoli ha visto diversi cambi di casacca negli anni. Nel 1965, Omar Sivori, stanco delle regole imposte dall’allenatore Heriberto Herrera, lasciò la Juve per approdare al Napoli. Anche Zoff passò dalla squadra partenopea alla Juve nel 1972, in cambio del giocatore Gedeone Carmignani. Nello stesso anno, José Altafini lasciò il Napoli per la Juventus, segnando il gol della vittoria nella partita di scudetto del 1975, diventando “core ‘ngrato” agli occhi dei tifosi napoletani. Più recentemente, nel 1994, Ciro Ferrara passò alla Juve per oltre 9 miliardi di lire, rappresentando un duro colpo per il Napoli, che perse uno dei suoi pilastri difensivi. Gonzalo Higuain, autore di 36 gol in 35 partite nel campionato 2015-2016, passò alla Juve l’anno successivo per 90 milioni di euro, suscitando l’ira dei tifosi.
Non solo l'Avvocato Agnelli ecco le frasi più famose del Pibe de Oro
«Ho due sogni: il primo è giocare un Mondiale, il secondo è vincerlo»
(Giugno 1978)
«Ho fatto gol con la mia testa e con la mano di Dio»
Maradona dopo aver messo a segno il famoso gol contro l'Inghilterra
«Giocare senza un pubblico è come giocare all’interno di un cimitero»
(16 settembre 1987, dopo Real Madrid-Napoli a porte chiuse)
«Bigon ha detto di aver bisogno di undici persone che corressero. Allora gli ho fatto presente che non poteva contare su di me, io non ho mai corso in vita mia»
8 marzo 1990, prima di Lecce-Napoli spiegando la sua esclusione
«So di aver fatto del male prima di tutto a me stesso e quindi alla mia famiglia, alle mie figlie. Credo che in futuro imparerò a volermi più bene, a pensare di più alla mia persona. Non mi vergogno però. Non ho fatto male a nessuno, salvo a me stesso e ai miei cari. Mi dispiace, sento una profonda malinconia, soltanto questo. Non voglio più essere costretto a giocare anche quando non sono in grado, a farmi infiltrare di cortisone perché devo essere in campo per forza per gli abbonamenti, per gli incassi, perché bisogna vincere a qualunque costo per lo scudetto o per la salvezza, perché in ogni partita ci si gioca la vita. A me gli psicologi stanno cercando di levarmi il vizio della cocaina, non quello di vivere»
(15 agosto 1991, dopo la notizia della sua positività alla cocaina)
«Sono in molti a volermi dare una pistola perché mi uccida. Smettetela»
(3 settembre 1997)
«Ho dovuto reinventarmi una vita, tornare a lottare, alzarmi tutte le mattine. Adesso ogni tanto mi capita di alzarmi alle quattro del mattino e mi metto a fare la formazione delle squadre. Sono entusiasta di potere allenare la nazionale dell’Argentina»
(6 marzo 2009)
«Forse, se fossi finito alla Juventus avrei avuto una carriera più lunga, tranquilla e vincente. Non rimpiango nulla, ma per quel club ho sempre avuto ammirazione e rispetto»
(2 dicembre 2009)
«Vedere giocare Messi è meglio che fare sesso»
«Lionel Messi gioca a calcio come Gesù. La cosa migliore è che Leo sia argentino, non brasiliano, spagnolo, tedesco, francese o italiano e tutti dovranno riconoscere che il migliore del mondo è nato in questo paese»
(8 aprile 2010)
«Secondo me Icardi è un traditore. Va a casa (di Maxi Lopez, ndr), gioca a fare l’amico e poi gli soffia la donna. Questo è tradimento. Ai nostri tempi, solo se guardavi la donna di un compagno, nello spogliatoio ci saremmo alternati per prenderlo a pugni»
(28 dicembre 2013)
«Mi hanno detto che era morto il più grande. Mi hanno chiamato da Buenos Aires ed è stato scioccante. Sono scoppiato in un pianto terribile. Era come un secondo padre»
Maradona, dopo la morte di Fidel Castro
«Cristiano Ronaldo è un marchio registrato, un fuoriclasse incredibile, lo farei giocare anche di notte perché lui non si nasconde mai, non chiede di restare fuori se ha un doloretto alla caviglia. E che carisma! Va in campo come se andasse al bagno, con la stessa naturalezza»
(10 giugno 2016)
«Gran livello, un fenomeno. In Italia ha vinto tutto, ma mi ha sempre dato l’impressione di non divertirsi giocando a calcio. Era molto freddo, troppo»
Maradona su Michel Platini
«Esiste un Maradona femmina? Sì, Ornella Muti»
(Dal libro Palla lunga e pedalare)
«Tre anni qui a Napoli mi hanno dato tanto, ma mi hanno anche tolto. Non posso uscire, in tre anni non ho imparato una strada di Napoli»
(Dal libro Palla lunga e pedalare)
«Io sono sinistro, tutto sinistro: di piede, di fede, di cervello»
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