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CASO IN F1

Massa chiede i danni, 15 anni dopo: la mossa dell'ex ferrarista

Il brasiliano è pronto a passare alle vie legali per il titolo piloti del 2008

Felipe Massa

Felipe Massa ai tempi della Ferrari

Ridatemi il Mondiale, o in alternativa un mucchio di soldi. Felipe Massa non molla, anche se sono passati 15 anni. Perché la beffa, consumata all’ultimo giro nel suo GP del Brasile con il titolo piloti vinto da Lewis Hamilton per un solo punto, oggi diventa materia da tribunale. Prima di quella gara infatti era successo molto altro. In particolare al Gran Premio di Singapore, il primo della storia. Il ferrarista era arrivato alla quintultima tappa del Mondiale con un punto di svantaggio nei confronti di Hamilton e partiva dalla pole position. Al 14° giro però Piquet jr. andò a muro con la Renault provocando l’ingresso della Safety Car che favorì il compagno di squadra Fernando Alonso, alla fine vincitore davanti a Nico Rosberg e Lewis Hamilton. La Ferrari invece pasticciò ai box, Massa si trascinò dietro il bocchettone della benzina e chiuse tredicesimo senza punti.

Lo scorso marzo però Bernie Ecclestone, allora patron della F1, in un’intervista ammise che sapevano bene già allora della manovra decisa ai box Renault da Flavio Briatore che aveva chiesto al suo pilota di andare a muro per favorire Alonso: «Ma all’epoca non avevamo informazioni sufficienti per indagare sulla questione. Abbiamo deciso di non far nulla per proteggere la Formula 1 da uno scandalo». Tanto è bastato a Massa e ai suoi avvocati per agire. Come spiega la Reuters, a Ferragosto lo studio legale Enyo Law di Londra ha inviato al presidente della Formula 1 Stefano Domenicali e a quello della FIA Mohammed Ben Sulayem una lettera di otto pagine: «Il signor Massa è stato vittima di una cospirazione commessa da individui ai massimi livelli della F1, FIA e FOM. In poche parole, il signor Massa è il legittimo campione piloti del 2008, e la F1 e la FIA hanno deliberatamente ignorato la cattiva condotta che lo ha privato del titolo». E ora deciderà un tribunale.

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