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IL CASO
10 Settembre 2023 - 14:00
Lo stadio di Chieri
Lo stadio De Paoli di Chieri rischia di non ospitare più partite della Serie D di calcio. «Se le condizioni restano queste, ci trasferiamo altrove» è l’ultimatum di Alberto Gusella, presidente del Chieri, il principale club della cittadina con la prima squadra proprio in Serie D.
Il motivo dell’annunciato trasloco, a ridosso della prima gara casalinga del campionato fissata per il 17 settembre? «Abbiamo scoperto che non possiamo contare sui proventi degli ingressi alle nostre partite». Lo prevede il nuovo contratto di gestione con il Psg, la società di Pino Torinese presieduta da Massimo Maida che è stata l’unica a partecipare al bando estivo per aggiudicarsi l’impianto. Il piano economico finanziario stima in 6mila euro all’anno le entrate per gli incassi della biglietteria, a beneficio del gestore. È disponibile sul sito del Comune da diverse settimane, eppure Gusella dice di essersene accorto solo ora. «Non si è mai vista una cosa così - incalza il presidente - Paghiamo già al gestore un affitto di 520 euro a gara».
Nelle scorse settimane, proprio in vista dell’esordio del Chieri nella nuova stagione, Maida ha provveduto al rifacimento delle panchine dell’impianto e ha predisposto un nuovo piano di manutenzione del manto erboso. «Le condizioni previste dal bando erano note a tutti - fa notare - Se qualcuno le avesse ritenute economicamente vantaggiose, avrebbe potuto candidarsi insieme a noi». Il Chieri, invece, ha scelto di non partecipare alla gara pubblica, complice la fase travagliata attraversata dalla società. Proprio nei giorni in cui scadeva la vecchia concessione del De Paoli, Gusella subentrava all’ex presidente Stefano Sorrentino, che si è fatto da parte dopo appena un anno dal suo arrivo alla guida del club.
«Visto il suo arrivo a Chieri recentissimo, avevo fatto presente di persona a Gusella che avrebbe potuto partecipare al bando per il De Paoli» aggiunge ora l’assessore allo Sport Roberto Quattrocolo, amareggiato per la polemica. Come mai la scelta che sia il gestore a incassare i proventi degli ingressi alle partite, a differenza del passato? «Servono delle entrate per garantire un buon livello qualitativo del campo, che negli scorsi anni è spesso stato in condizioni migliorabili».
Gusella, intanto, non fa mistero delle sue intenzioni: «Siamo alla ricerca di un altro impianto». E si rincorrono le voci secondo cui guarderebbe con favore allo stadio di Gassino.
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