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BATTUTA L'UCRAINA
12 Settembre 2023 - 22:50
Il gol di Frattesi contro l'Ucraina
Sembrava una missione semplice e in discesa, ma si vede che è un’Italia che deve ancora ritrovare certezze. Così, dopo la doppietta di Frattesi, il black-out fa rientrare in gara l’Ucraina con Yarmolenko. Nella ripresa gli azzurri non convincono, ma l’importante erano i tre punti e il ct trova la sua prima vittoria.
Spalletti fa cinque cambi rispetto a Skopje e rende la Nazionale a forti tinte nerazzurre: sono addirittura quattro i giocatori dell’Inter titolari, con Bastoni-Dimarco in difesa e Barella-Frattesi in mediana. La sorpresa è in attacco, dove capitan Immobile resta fuori per lasciar spazio a Raspadori, il quale per l’occasione sceglie la 10. Il momento dell’inno ucraino è molto toccante, con tutto San Siro in piedi ad applaudire, poi però la squadra di Rebrov ci capisce davvero poco. Il pressing degli azzurri è asfissiante e si vedono alcune trame di gioco del miglior Napoli “spallettiano”, ad emergere è Frattesi: il nuovo centrocampista dell’Inter si scatena e nel giro di un quarto d’ora, tra il 12’ e il 28’, spiana la strada con una doppietta di classe. L’Italia continua ad attaccare e Bushchan riesce a salvarsi in uno stile non perfetto, ma nel finale c’è un blackout totale. Dovbyk avvisa gli azzurri, Spalletti si sgola ma il gol arriva comunque al 41’, con Di Lorenzo che sbaglia la diagonale e Dimarco che rinvia corto, così Yarmolenko accorcia le distanze.
Ad inizio ripresa il grande protagonista è Locatelli, che prima si immola per evitare il tiro a botta sicura di Tsygankov e poi colpisce una traversa al termine di un’azione insistita. Non è più la bella Italia del primo tempo, Spalletti prova a risistemarla con i cambi (prima Gnonto e Biraghi, poi Orsolini e Retegui) ma la squadra gira davvero poco. E meno male che Rebrov toglie i due migliori, Yarmolenko e Dovbyk, e gli ucraini non sono precisi nelle occasioni create dalle parti di Donnarumma. Gli azzurri, però, riescono a portare a casa la vittoria, che dopo il passo falso in Macedonia era assolutamente obbligatoria. Per dire che l’Italia è guarita e che il peggio è passato, però, è obiettivamente troppo presto.
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