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MOTOGP

Martin accorcia, Pecco resiste: in Thailandia è ancora testa a testa

Vince lo spagnolo e si avvicina a Bagnaia, la corsa al titolo è sempre più incerta

Il podio dopo il gp in Thailandia

Il podio dopo il gp in Thailandia

La pista di Buriram, dove la MotoGP ha disputato il fine settimana del GP della Thailandia, è stata teatro della gara su distanza classica, per totali 26 giri, della classe regina del Motomondiale, consegnando altri punti per la corsa al titolo iridato 2023. Vittoria per l’iberico Jorge Martin, che precede Francesco Bagnaia, secondo dopo la penalità inflitta al sudafricano Brad Binder, reo di aver superato i limiti della pista nel corso dell’ultimo giro e perciò arretrato di una posizione dopo l’arrivo.

Quarto Marco Bezzecchi, a punti tutti gli italiani in gara: ottavo Luca Marini davanti a Fabio Di Giannantonio, nono, undicesimo Franco Morbidelli, tredicesimo Enea Bastianini. A tre gare dal termine Bagnaia conserva 13 punti di margine su Martin. Il Mondiale MotoGP 2023 si preannuncia altamente avvincente e appassionante. Si incomincia nel weekend del 24-26 marzo con il GP del Portogallo a Portimao, debutta anche la grande novità della sprint race. Francesco Bagnaia si presenta da Campione del Mondo e cercherà di difendere il titolo iridato. Il ribattezzato Pecco se la dovrà vedere con una concorrenza spietata guidata da Fabio Quartararo e Marc Marquez. Ogni weekend uno dei due da’ uno strattone all’altro, cambiando i rapporti di forza. Un giorno il castigliano rosicchia 9 punti al piemontese, quello dopo l’italiano ne recupera 25 in un colpo solo. Poi, nel weekend successivo, magari lo spagnolo se ne riprende 14 e così via. Verosimilmente fino a Valencia.

Un confronto meramente aritmetico, almeno fino a oggi. Si sono viste gare dove i due sono stati a contatto, ma principalmente uno in scia all’altro, oppure con qualche avversario di mezzo, come accaduto oggi con Brad Binder. O la scorsa settimana nel convulso finale del GP d’Australia, nel quale, oltre al sudafricano, hanno recitato un ruolo preponderante i vari Johann Zarco e Fabio Di Giannantonio. Insomma, un Mondiale diventato un testa a testa fra due uomini, nel quale però non si è ancora visto un vero duello all’arma bianca. Senza intrusi beninteso. Nulla di quanto ammirato in passato fra Valentino Rossi e Casey Stoner, oppure tra il Dottore stesso e Jorge Lorenzo. Il corpo a corpo di Laguna Seca 2008, oppure di Barcellona 2009, sono entrati negli annali e, per il loro esito, non solo hanno indirizzato il Mondiale, ma sono entrati nell’immaginario collettivo come la fotografia della stagione a cui si fa riferimento. Pecco in queste ultime gare dovrà difendersi alla grande per portare a casa il secondo titolo iridato consecutivo ma con questo Martin è dura.

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