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Compleanno bianconero
01 Novembre 2023 - 18:11
Sono passati 126 anni da quando, su una panchina di corso Re Umberto, un gruppo di giovani studenti del liceo Massimo D'Azeglio fondava una squadra di calcio. Camicia rosa e cravattino nero, la formazione - non troppo brillante, in verità - era niente più e niente meno di un divertissement per giovani "bene", essendo all'epoca quello sport arrivato dall'Inghilterra un passatempo per gentiluomini. Nessuno, probabilmente, immaginava cosa quel gioco sarebbe arrivato a significare, neppure l'anno dopo, quando proprio a Torino venne disputato il primo campionato di calcio - in una sola giornata, su un campo nei pressi di Porta Susa, al velodromo Umberto I, "biglietto" 1 lira - , anzi di football: fu vinto dal Genoa, pieno di inglesi, contrapposto a tre squadre torinesi, fra le quali però la Juve non c'era.
Cosa poi sia successo è storia ben nota. La Juventus è diventata bianconera grazie a uno stock di maglie dall'Inghilterra- del Notts County, perché il Nottingham Forest aveva appena ceduto alcune sue "Garibaldi", così erano chiamate le maglie rosse, all'Arsenal - e da oltre un secolo dura il connubio con la Famiglia Agnelli. Curiosità: il 1° novembre era anche il compleanno di Umberto Agnelli, il fratello dell'Avvocato, che oggi avrebbe 89 anni.
Dunque è pieno di significati il fatto che proprio in questa data, nel compleanno della squadra, John Elkann, l'azionista di maggioranza tramite Exor, abbia fatto partire il primo fondamentale bonifico: 80 milioni di euro, cui ne seguiranno 48 entro la fine dell'anno.
Si tratta della prima parte dell'aumento di capitale da 200 milioni di euro reso necessario dalla delicata situazione del club, che ha chiuso la prima trimestrale con una perdita secca di 75 milioni di euro. Inoltre, la Consob, ossia l'organismo che vigila sulle società quotate in Borsa, ha di nuovo la Juventus nel mirino.
Bisogna però analizzare questa mossa, per quanto annunciata, del principale azionista - oltre il 63% - della Juventus: perché nel recente passato, e nel pieno della bufera sulla presidenza di Andrea Agnelli tra indagini su plusvalenze, falso in bilancio, lettere segrete per operazioni contabili sugli stipendi dei calciatori, dagli uffici Exor era filtrata la chiara volontà di John Elkann di non gettare altro denaro nelle casse in rosso.
D'altra parte, in undici anni Exor ha versato nella Juventus 646 milioni di euro. Cifre non da poco, considerando che Exor è ora parte di Stellantis, un Gruppo mondiale, quarto costruttore al mondo di veicoli, non più una società "di famiglia". Ergo, ci sono ben altri soggetti cui rendere conto. Per questa ragione, si era supposto non a torto che John Elkann cercasse un socio in bianconero: non una cessione della Juve, ma almeno una partnership di minoranza.
Questa ipotesi, al momento, non si è verificata. Vediamo perché. Intanto, i bilanci in rosso sono un problema di difficile soluzione nell'immediato, poiché la squadra - causa penalizzazioni della giustizia sportiva - non partecipa alle coppe europee, con una perdita secca di introiti. In secondo luogo, come già detto, la Consob ha mosso nuovi rilievi all'ultimo bilancio consolidato bianconero.
La società, da parte sua, ha spiegato in una nota che il bilancio non sarà modificato, ma solo integrato con informazioni e dati pro forma al 30 giugno 2023 e 2022 come richiesto dalla Consob nei giorni scorsi. Nella nota diffusa, inoltre, il club precisa che nell'assemblea degli azionisti del prossimo 23 novembre verrà approvato un bilancio in passivo per 123 milioni. «Juventus ribadisce di aver costantemente operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie – si legge nella nota pubblicata nella notte dopo il CdA di lunedì 30 ottobre -, in conformità agli applicabili principi contabili e relativi criteri di applicazione e in linea con la prassi internazionale della football industry».
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