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GIOIELLO AZZURRO

Buongiorno si è preso l'Italia. E c'è chi lo paragona a Chiellini

Il granata stupisce con la Nazionale, ora è sulle orme dello storico capitano della Juve

Il difensore del Torino e della Nazionale, Alessandro Buongiorno

Il difensore del Torino e della Nazionale, Alessandro Buongiorno

Il suo cognome si presta alla perfezione per descrivere il momento del calcio azzurro. “Buongiorno, Italia” si legge e si sente praticamente ovunque, con il calciatore granata che è stato uno dei grandi protagonisti dello 0-0 di Leverkusen contro l’Ucraina. "Quando indossi questa maglia realizzi un sogno. Quando indossi questa maglia fai di tutto per difenderla. Abbiamo lottato, uniti, concentrati, su ogni pallone. Insieme. Da Nazionale vera. È un onore aver raggiunto questo obiettivo. Sarà un buongiornissimo perché siamo…Qualificati! Andiamo ad Euro2024" il messaggio da leader del canterano, che dopo il Toro sta cominciando a prendersi anche la Nazionale. Perché contro l’Ucraina è arrivato il vero esordio: il battesimo lo aveva ricevuto già da Roberto Mancini nella “finalina” di Nations League contro l’Olanda dello scorso giugno, ma l’altra sera valeva molto di più. E, dopo lo scivolone iniziale con l’ammonizione per il fallo su Dovbyk al 7’, ha ritrovato quelle certezze che sta dando a Ivan Juric ormai da diversi anni. "Buongiorno non l'avevamo mai avuto e invece ha dimostrato di essere un campione" gli applausi a scena aperta del commissario tecnico Luciano Spalletti, il quale ha capito di avere tra le mani un prospetto molto interessante per il futuro della Nazionale.

Il granata ha di fatto annullato per 90 minuti il trascinatore del sorprendente Girona capolista in Liga, appunto Dovbyk, un vecchio pupillo di mercato del direttore tecnico Davide Vagnati, il quale però non è mai riuscito a portarlo sotto la Mole. E poi anche a livello di carisma, di impostazione, di personalità, il gioiello del Toro si è mostrato a proprio agio in una retroguardia inedita: lui è abituato a giocare a tre, con l’Italia si è adattato benissimo anche nella linea a quattro con al fianco un centrale esperto come Acerbi. Così cominciano già i paragoni con i grandi del passato, con tutti i tifosi italiani che si augurano di aver trovato il nuovo Giorgio Chiellini. E’ complicato immaginarsi la bandiera del Toro al fianco dell’ultimo storico capitano della Juve, eppure le similitudini sono parecchie: entrambi mancini, laureati in economia, grandi marcatori, simboli del passato e del presente delle due squadre torinesi. Per arrivare al palmarès di “Giorgione”, Ale ne dovrà ancora tantissima di strada, ma intanto si sta prendendo enormi soddisfazioni tra Toro e Nazionale. Ora si appresta a tornare al Filadelfia, a casa sua, dove inizierà la marcia di avvicinamento alla trasferta di lunedì a Bologna, un’altra tappa fondamentale per provare a spiccare il volo definitivo. Si ripartirà dal pareggio di Monza, che ha lasciato strascichi polemici per le sviste arbitrali che hanno fortemente penalizzato i granata, e dai tre risultati utili consecutivi: l’obiettivo è toccare quota quattro, una striscia che Juric non riesce a mettere in fila dalle cinque gare senza sconfitte del maggio scorso.

Intanto, il club e Suzuki hanno lanciato un’iniziativa per la Giornata mondiale degli alberi che cade il 21 novembre. Per festeggiare gli undici anni di partnership, la società granata e la nota azienda automobilistica giapponese renderanno un po’ più verde la città della Mole. "Per celebrare la Giornata Nazionale degli Alberi, Suzuki e il Torino FC pianteranno 11 ciliegi giapponesi Sakura in una zona prossima allo Stadio Olimpico Grande Torino. La messa a dimora delle piante verrà completata nei primi mesi del 2024 in modo tale che questo piccolo angolo di Giappone trapiantato a Torino dia il suo contributo a migliorare la qualità dell’aria" l’annuncio arrivato dai social.

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