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IN TORO-NAPOLI

Dai primi passi al Genoa allo scudetto di Napoli: Juric-Simeone, che storia

Il tecnico sfida il Cholito, i due si trovarono sotto la Lanterna. E in futuro...

Giovanni Simeone in azione contro il Torino ai tempi del Verona

Giovanni Simeone in azione contro il Torino ai tempi del Verona

Di fatto è stato Ivan Juric a scoprire Giovanni Simeone. E fu proprio il croato ad esaltare il Cholito al suo primo anno in Italia: era il 2016/2017, l’argentino sbarcò al Genoa dal River Plate poco più che ventenne e fin da subito conquistò il suo allenatore con 13 reti al primo tentativo. «È un piacere allenarlo, ha una fame tremenda e grande voglia di lavorare e in area ha un suo istinto, è davvero pericoloso» diceva di lui l’attuale allenatore del Toro, che in qualche modo lo sfiorò nuovamente sotto la Mole. Già, perché nell’estate del 2021, quella del tormentato divorzio con Belotti, anche e soprattutto Simeone fu uno dei profili accostati e cercati per la sostituzione del Gallo. Alla fine, però, il presidente Cairo e il dt Vagnati non affondarono il colpo, preferendo una batteria di trequartisti con Miranchuk, Vlasic e Radonjic e scommettendo sul giovane Pellegri.

Domenica pomeriggio Juric e Simeone si ritroveranno, il tecnico continua ad avere un debole per il Cholito e nelle sue fantasie lo vede sempre come un possibile rinforzo. L’argentino, d’altra parte, è vero che al Napoli si è laureato campione d’Italia e ha anche contribuito allo scudetto con quattro reti (nove in totale considerando anche Champions League e coppa Italia), ma in questa stagione sta trovando pochissimo spazio: appena due presenze da titolare, solo 261 minuti in questo campionato. Simeone sta riflettendo sul suo futuro in azzurro, si tratta di un’operazione troppo complicata a gennaio ma che potrebbe anche svilupparsi nella prossima estate, anche perché servirebbe una rivoluzione al Toro che ora come prime punte conta Zapata, Sanabria e Pellegri.

La priorità di Juric per gennaio, infatti, è ormai risaputo che sia un esterno sinistro di piede mancino, con i discorsi con il Verona per Doig che sono ripresi dopo la fumata nera di sei mesi fa. Lo scozzese resta tra i profili preferiti, più indietro è spuntato anche Bakker, olandese classe 2000 che all’Atalanta non sta trovando le fortune sperate. E poi al tecnico servirebbe anche un rifinitore che possa portare assist per i suoi attaccanti, con i cavalli di ritorno Miranchuk e Praet tenuti sempre in caldo. Ma d’altra parte siamo appena agli inizi del mercato, c’è tempo fino al prossimo 31 gennaio alle 20 per andare alla ricerca di rinforzi per disputare una seconda parte di stagione da protagonisti.

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