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MONDO BIANCONERO
12 Gennaio 2024 - 18:23
Gli attaccanti bianconeri Dusan Vlahovic e Federico Chiesa
Proprio come una bottiglia di champagne, la Juventus si è stappata. Perché non c’è immagine migliore per descrivere il momento dei ragazzi di Massimiliano Allegri, capace di rifilare dieci gol nelle due gare di coppa Italia disputate contro Salernitana e Frosinone. "Probabilmente in campionato le squadre tendono a coprirsi di più, mentre in gare secche è più facile trovare spazi" la versione del tecnico bianconero dopo la seconda goleada di fila allo Stadium nel giro di una settimana. E l’aspetto che fa sorridere maggiormente l’allenatore è che buona parte delle marcature è arrivata dagli attaccanti, con il reparto offensivo che era reduce da un lungo periodo di magra.
Chi si è sbloccato proprio contro la Salernitana è stato Arkadiusz Milik, il quale si è portato a casa il pallone con una tripletta che per questione di centimetri non è stato addirittura poker personale. "A volte capita che le punte si inceppino, ma poi con il lavoro tornano a segnare" il commento di Allegri sul polacco. E per lui sono stati addirittura 96 giorni a secco, con l’ultima gioia che risaliva al 7 ottobre scorso nel derby della Mole contro il Toro. Poi c’è Dusan Vlahovic, che non avrà segnato in coppa né contro la Salernitana né contro il Frosinone (anche perché in entrambi i casi è partito dalla panchina), ma in campionato ha realizzato reti pesantissime: sempre contro i campani e ciociari, in casa loro, ha messo la firma con due capocciate a tempo scadute che sono vale sei punti di un’importanza vitale per proseguire nel duello scudetto con l’Inter. E che dire di Kenan Yildiz, l’enfant prodige che ha già conquistato i tifosi e che si è meritato la fiducia di Allegri. "Dobbiamo lasciarlo sereno e tranquillo" continua a ripetere l’allenatore come farebbe un padre con il proprio figlio, ma i suoi numeri stanno diventando sempre più incredibili: in 329 minuti tra campionato e coppa Italia ha segnato tre reti, la media è di un gol ogni 109 minuti, poco meno di uno a gara. E non bisogna assolutamente che è pur sempre un classe 2005 che il prossimo 4 maggio compirà appena 19 anni.
All’appello delle punte bianconere mancano ancora Moise Kean e Federico Chiesa: il primo rischia di salutare ed è corteggiato da Fiorentina, Monza e Bologna, il secondo sta cercando di recuperare dai nuovi fastidi al ginocchio. Le sensazioni sono positive in ottica Sassuolo, lui sta facendo di tutto per esserci anche perché vuole tornare ad esultare. L’ultima rete è stata meno di un mese fa ma fu su rigore contro il Genoa, l’ultimo gol su azione risale addirittura al 23 settembre scorso con il tonfo di Sassuolo. E allo Stadium? Bisogna andare ancora più indietro, alla settimana precedente con il 3-1 alla Lazio. Le motivazioni di Chiesa sono enormi, anche perché recuperando pure lui la corsa sull’Inter si farebbe sempre più intrigante.
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