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dopo il successo agli australian open

Sinner dice "no" a Sanremo: "Evento bello ma farò il tifo da casa..."

Sbarcato a Roma - prima della conferenza stampa si è allenato in palestra - il campione di Melbourne sta parlando ai giornalisti

Sinner dice "no" a Sanremo: "Evento bella ma farò il tifo da casa..."

Sinner in posa con il trofeo degli Australian Open

La politica italiana gli ha già assegnato il ruolo di "Ambasciatore dello sport italiano nel mondo". Jannik Sinner è atterrato martedì a Roma dall'Australia con il suo primo titolo di uno Slam. Oggi, prima della conferenza stampa con il presidente Binaghi, una sessione di allenamento in palestra, poi la raffica di domande dei giornalisti presenti. 

Jannik, sta diventando quello che per l’Argentina è Messi? Come la vivi?

“Me la prendo tranquillamente, sono contento di condividere tante emozioni con tutti voi. Ma non è un solo torneo, ce ne sono tanti. E’ un traguardo per me importante, personale e per il mio team. Sento il calore. Come ragazzo sono lo stesso di due settimane fa, sono un ragazzo normale”.

Quale sarà il tuo prossimo step?

“Sarà molto importante la programmazione che stiamo facendo. Ci siamo presi momenti dove non è toccato racchetta. So che devo migliorare nella parte fisica, sia forza sia resistenza. Posso fare tutto meglio. Lo step importante che ho fatto è stato quello mentale, quello di come affrontare certe partite certi momenti”.

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Una domanda meno sportiva. Amadeus ti ha invitato a Sanremo. Hai deciso che cosa farai?

"Farò il tifo da casa... E' un evento bello, ma già essere qui da due giorni è tanto. Guardo in avanti, l'Australia  è finita. Durante Sanremo sarò già a lavorare".

Domani sarai ricevuto dal presidente della Repubblica Mattarella. In tanti si chiedono: "Riporteresti la residenza da Montecarlo in Italia"?

"Sono là da quando ho 18 anni, ero a Bordighera e mi sono trasferito lì. Mi sento a casa, sto bene lì. Ci sono tanti tennisti e ottimi campi in cui allenarsi, ottime strutture. Posso andare tranquillamente al supermercato. Sto bene lì".

Quando hai intenzione di tornare a casa a Sesto Pusteria?

"Volevo andare a Sesto per vedere i miei genitori. C'è stata una tragedia dalle mie parti, sono morte delle persone e non volevo andare per questa ragione, è un momento duro per la comunità. Voglio rispettare questa cosa, non è il caso di fare una festa adesso. Per questo sono rimasto a Roma".

E' un tuo obiettivo il n°1 del ranking?

"La pressione è un privilegio. Quando le cose vanno bene vuoi sempre di più, ma sono tranquillo. Sto lavorando per obiettivi e sogni: il mio era vincere uno Slam, ora so come ci si sente e voglio vincerne altri. Voglio andare di nuovo in campo e lavorare, è con il lavoro che ho vinto. Voglio scalare un passo per volta, l'obiettivo è quello. Il futuro è difficile da prevedere".

Nel 2024 a Parigi ci sono le Olimpiadi. Ti piacerebbe fare il portabandiera?

"Non ho ancora pensato a fare il portabandiera, ma i Giochi sono un appuntamento chiave della stagione. E' un momento di crescita, voglio capire come vivrò in un contesto dove troverò i migliori atleti del mondo. Mi possono aiutare a crescere. Sarà uno dei tornei più importanti dell'anno, sono contento di giocarle e speriamo di vincere tante medaglie".

La tua dedica ai genitori dopo il trionfo è stato speciale: puoi spiegarla?

"I miei genitori sono speciali, tornavo a scuola e andavo a sciare. Li ritrovavo a casa, ma loro lavoravano tanto e mi hanno insegnato che per avere qualcosa devi lavorare. Non hanno mai cambiato nulla, da prima ad adesso non è mutato il loro comportamento. Spero di poter portare mio padre a qualche torneo, magari Indian Wells".

Che rapporto hai con i social? Che serie tv segui? Che libro stai leggendo? 

"Il mio rapporto con i social? Non mi piacciono. La Serie Tv che sto seguendo ma che non si vede in Italia è "Animal Kingdom", mi hanno detto che per vederla qui serve la Vpn (ride, ndr). Libri? Mi porto sempre un libro dietro ma per il momento non sto leggendo".

In tutti i circoli italiani di tennis, crescono gli iscritti...

"Credo che questa sia la cosa più importante per me. Il tennis è sano, ci puoi giocare a qualsiasi età. C'è la competizione ma non c'è il contatto, non è come il calcio...Questo è il passo più importante di quello che stiamo facendo. Fognini ha vinto Montecarlo, poi c'è stato Berrettini. Poi ci sono io. Tanti di noi hanno fatto qualcosa per far cresce il tennis italiano. Mi fa piacere che stia crescendo il movimento...".

Sembra essere arrivato un capo di stato: che Sinner vedremo da adesso in avanti?

"Si vedrà...Il futuro non si può sapere. Però penso ad allenarmi il più possibile, perché ormai gli avversari mi conoscono. La maggior parte degli avversari non hanno nulla da perdere contro di me. Mi piace la pressione...Ci dobbiamo preparare, dobbiamo lavorare. Ancora più concentrati. Poi speriamo di far bene".

Hai sentito Berrettini prima o dopo la finale?

"Ci siamo sentiti dopo...Spero di vederlo presto in forma. Matteo è una persona e un giocatore che manca un po' nel circuito. Dalla squadra di Coppa Davis ho ricevuto tanti complimenti. Abbiamo anche un ottimo doppio. Berrettini mi ha anche sempre aiutato in qualche occasione. Se mi chiedesse di aiutarlo, come è successo qualche volta, ricambierei volentieri. Lo aspetto". 

Tomba dice che sei Superman...

"Ogni tanto ci sentiamo, spero di riuscire presto a sciare con lui. Glielo avevo chiesto a Natale ma non poteva. Spero di riuscirci presto. Lui è una leggenda...". 

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