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la guerra delle academy
21 Febbraio 2024 - 06:40
Sfide proibite per i giovani calciatori dell'Academy granata
Toro-Juve è un derby che comincia fin da piccoli, dai primi calci. O forse non è proprio così, perché non tutti i bambini possono sfidarsi tra di loro. È caos nel calcio dilettantistico del territorio, in quanto, come si dice in gergo, “è stato scoperchiato il vaso di Pandora”. Al club bianconero, infatti, viene contestato di vietare alle proprie società affiliate di organizzare tornei con i club che gravitano attorno ai cugini granata. E, dopo la denuncia partita dal dg del Gassino San Raffaele, Pier Cesare Uras, è arrivata anche la conferma del Toro. La posizione del club è molto chiara: «Ciò che è stato raccontato è una situazione di cui tutti sono a conoscenza e non solo sul territorio cittadino, anche in ambito regionale - dichiara Ruggero Ludergnani, responsabile del Settore Giovanile granata -. Sono cose che per competenza lasciamo giudicare a chi di dovere. Noi che ci occupiamo di settore giovanile auspichiamo che tutti i bambini possano avere pari opportunità di confronto e di crescita tra di loro, senza alcun tipo di limitazione». E le conferme sono arrivate da più parti, tanto che anche dai piani alti della federazione non gradirebbero questo tipo di comportamento. Di fatto, si tratta di organizzare dei tornei a circuito chiuso: sei affiliato alla Juve? Bene, puoi giocare. Altrimenti non sei ben accetto, limitando così la competizione e togliendo del tutto il senso inclusivo di uno sport come il calcio. In realtà, anche il club bianconero la pensa così, almeno a leggere la sezione del sito ufficiale dedicata alle Academy: «Promuovere una corretta cultura sportiva, con al centro i bambini e i tecnici (fulcro del percorso di formazione degli atleti)» è uno degli obiettivi dichiarati.
Dal Cit Turin
La questione, inevitabilmente, tocca e penalizza anche e soprattutto le società affiliate al Toro. Tra queste c’è il Cit Turin: «Stiamo preparando un esposto alla procura federale contro la Juve» svela Angelo Frau, presidente della storica società con sede in corso Ferrucci. «Qui sono nate le Universiadi dall’idea di un grande come Primo Nebiolo, la città non merita tutto questo - aggiunge - e invece di essere promotori della lotta al bullismo, c’è chi assume atteggiamenti proprio di bullismo nel nome del commerciale».
I genitori
Un fenomeno che non è legato però solo alle società del torinese e la conferma arriva da un’altra provincia ricca di tradizione. Il genitore di un giovane calciatore che gioca nell’Asti ci ha fornito la sua testimonianza diretta: «Il 3 febbraio scorso sui campi di via Andezeno, a Chieri, abbiamo giocato il Torneo Carnevale in Maschera riservato ai Primi Calci 2016. Nel girone a quattro c’erano la squadra in cui gioca mio figlio, il Torino che poi ha vinto, il Chieri e la Pro Eureka Settimo. Tutto organizzato perfettamente, è stata una bella giornata di sport». E ricorda che «con il Toro e altre avevamo già giocato ad Orbassano nelle settimane precedenti. Ma ripensandoci adesso, alla luce di quello che ho letto e che mi hanno confermato in società, abbiamo capito meglio certe dinamiche. In fondo è solo un peccato per i ragazzi che non potranno confrontarsi con altre realtà diverse per crescere ancora di più. Alla fine ci perdono loro, per ripicche di adulti. Comunque la si veda, è un’occasione persa».
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