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Pietro Arese, un torinese ai Mondiali Indoor di Glasgow: "Ecco qual è il mio obiettivo in Scozia..."

Il 24enne di San Mauro sarà tra i protagonisti dei 3000 metri: "Con vista su Europei e Olimpiade..."

Pietro Arese, un torinese ai Mondiali Indoor di Glasgow: "Ecco qual è il mio obiettivo in Scozia..."

Pietro Arese insieme al suo tecnico Silvano Danzi (foto Grana/Fidal)

Da venerdì 1° marzo a domenica l’atletica leggera italiana andrà in cerca di gloria ai Campionati Mondiali indoor di Glasgow e l’unico torinese in gara sarà Pietro Arese (Fiamme Gialle) nei 3.000 metri.

L'UNICO TORINESE
Il 24enne di San Mauro viene da una stagione al coperto ricca di soddisfazioni, anche se gli Assoluti di Ancona non hanno assecondato le sue aspettative. «Peccato per i due secondi posti nei 1.500 e nei 3.000 - ricorda - ero andato per fare doppietta di titoli e tatticamente non tutto è filato per il verso giusto. Per il resto sono molto contento. A Metz ho stabilito il nuovo record italiano dei 3.000, battendo con 7’38”42 quello di Genny Di Napoli che resisteva da 27 anni. A posteriori mi sono anche accorto di essermi avvicinato moltissimo al primato all’aperto, che è di 7’37”90. Magari un giorno o l’altro abbasserò anche quello. Mi sono piaciuto molto e ancora adesso mi chiedo come abbia fatto a migliorarmi così tanto, avendo un personale di 7’53”50. Ho anche detenuto con 3’37”03 il miglior tempo nei 1.500, che poi Federico Riva e Ossama Meslek hanno superato».




UN TEST VERSO EUROPEI E OLIMPIADE
In terra scozzese Arese sarà in pista sulla distanza doppia: «È un po’ nuova per me, ma sono molto fiducioso. In questo momento mi sento meglio nei 3.000, rispetto ai 1.500, per una questione di allenamento, dato che siamo in fase di carico di lavoro». La finale diretta a 15 sarà sabato sera alle ore 21,40 italiane. «Mentalmente - spiega Pietro - sarà un po’ più semplice, non essendoci turni eliminatori, e anche per questo motivo abbiamo optato per i 3.000. Spero di confermare l’ottavo posto dei Mondiali indoor di due anni fa sui 1.500. Tutto ciò che verrà in più sarà tanto di guadagnato. Di Belgrado 2022 ho bellissimi ricordi, perché è stata la prima convocazione azzurra assoluta in cui mi sia giocato qualcosa. Avevo esordito agli Europei al coperto di Torun del 2021, dove però ero uscito in batteria». Il podio pare obiettivo proibitivo: «Io sogno sempre, però ci sono personaggi come il britannico Josh Kerr, campione iridato nei 1.500, l’etiope Selemon Barega, oro in carica dei 3.000 indoor, e lo statunitense Yared Nuguse. Se riuscissi a mettermi alle spalle anche solo uno di loro, vorrebbe dire che agli Europei e alle Olimpiadi potrei fare grandissime cose». Impossibile, dunque, non proiettarsi già su Roma e su Parigi: «Alla rassegna continentale sono stato quarto a Monaco di Baviera nel 2022 e punterò a una medaglia. Ai Giochi sarebbe fantastico arrivare in finale. Se centrassi i due traguardi, questa sarebbe veramente la stagione perfetta».

 

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