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PARLA IL TECNICO
11 Maggio 2024 - 12:58
Il tecnico del Torino, Ivan Juric
E’ la prima volta che un tesserato del Toro parla dopo l’episodio del pullman a Superga, Ivan Juric non nasconde la sua delusione. "Sono rimasto amareggiato, posso dire solo questo - le sue parole a una settimana dal fattaccio - ed è stato il fallimento di tutti: era stato anche organizzato molto meglio rispetto al passato, ma purtroppo è andata male. Ciò che mi dispiace di più è legato a Lovato, ha subito attacchi di una gravità enorme e l’ho visto distrutto". Archiviato il caos social, c’è da provare a ripartire e chiudere al meglio le ultime tre giornate di campionato, anche se la trasferta di Verona non comincia per il verso giusto: "Zapata ha un dolore al fianco e non so se riuscirà a recuperare, anche Buongiorno ha fastidio all’adduttore ma l’ecografia non ha rilevato nulla" spiega il croato. D’altra parte, però, il Toro deve reagire: la vittoria manca dal 30 marzo e l’ultimo gol realizzato risale a 36 giorni fa.
Juric, che gara si aspetta a Verona?
"Non sono ancora salvi ma hanno grande entusiasmo, si è visto contro la Fiorentina e sarà una sfida molto complicata. Noi siamo in pochi e la situazione è grave: difficilmente ci sarà Zapata e dobbiamo valutare Buongiorno, in più mancherà Vlasic. Chi lo sostituisce? Ricci ha le caratteristiche per quel ruolo".
Credete ancora alla possibilità Europa?
"Secondo me essere vicini a Napoli e Fiorentina dà già soddisfazione, non è male. L’importante è che noi manteniamo il nostro spirito e che non molliamo, cercheremo di fare il massimo nelle tre partite che mancano".
C’è chi dice che Toro e Bologna non siano così distanti come valori…
"Posso affrontare il discorso su di noi, dicendo che ho preso una squadra che lottava per non retrocedere con giocatori in scadenza e adesso siamo nella parte sinistra della classifica con giovani che sono un valore per questa società. Questa è l’eredità che lascio, poi non ho problemi a riconoscere gli errori che ho fatto: c’è chi li usa per i propri fini, perché parlano per fare i propri interessi".
Come mai non ha rinnovato il suo contratto con il club?
"Perché non avevo una convinzione totale. Lo devi sentire dentro, io dopo aver valutato il tutto non me la sentivo perché non ero convinto al 100 per cento. Sono decisioni importanti quando arrivi a scegliere così, ma non credo che abbia avuto ripercussioni sulla squadra, anzi: avessi visto gente che molla, avrei sensi di colpa, ma non ho notato niente di tutto questo. Se in futuro comincerò una stagione in scadenza? Non lo so, non so cosa potrà capitare".
Pensa che i tifosi l’abbiano capita?
"Sinceramente non lo so. Ciò che ho capito è che chi lavora qui, deve avere come obiettivo il fatto di lottare per l’Europa: è l’unica cosa che porta alla felicità, il resto passa in secondo piano".
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