Toro, rivoluzione in difesa: chi va, chi resta

Una delle difese meno perforate del campionato - Milinkovic Savic e compagni hanno collezionato diciotto partite sena subire gol - è fortemente a rischio rivoluzione. Stiamo parlando del punto forte della squadra che fino a qualche giorno fa era guidata in panchina del tecnico croato Ivan Juric. Un sistema, quello difensivo, che di fatto ha permesso ai granata di sopperire ai pochi gol e segnati e ha permesso ai granata di sperare fino all’ultimo nell’approdo in Conference League, poi sfumato dopo il ko in finale della Fiorentina di Vincenzo Italiano.

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Rivoluzione, dicevamo: perché di fatto hanno già saluto in due. Cairo ha annunciato che capitan Rodriguez non rinnoverà il suo contratto in scadenza il prossimo 30 giugno; stesso discorso per il francese Dijdij, praticamente mai a disposizione quest’anno di Juric. Da valutare, invece, il recupero dall’infortunio dell’olandese Schuurs, fuori ormai dall’ottobre scorso, da quando si infortunò al ginocchio durante Torino-Inter. Anche il futuro di Buongiorno, nonostante le rassicurazioni di Cairo («non ho nessuna intenzione di venderlo», ha detto nei giorni scorsi) è decisamente in bilico. A corteggiarlo, soprattutto, è entrato con forza il Napoli affidato proprio nei giorni scorsi nelle sapiente mani di Antonio Conte.

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Detto che il Toro ha intenzione di riscattare Masina dall’Udinese e che Tameze, in caso di emergenza, può essere spostato dal centrocampo alla difesa, a conti fatti, mancano centrali di difesa. Per questo il Toro sta pensando a Lillian Brassier, francese del Brest: centrale classe 1999, ha avuto una crescita esponenziale nelle ultime stagioni e si è reso protagonista nella storica qualificazione del Brest in Champions. La sua valutazione si aggira attorno ai 10 milioni di euro: sulle sue tracce anche Olympique Marsiglia e Bologna.

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