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PARLA IL CT
02 Settembre 2024 - 18:18
Il ct della Nazionale, Luciano Spalletti (foto Twitter Figc)
C’è un’Italia da ricostruire, ancora una volta. E la ferita dell’Europeo è ancora apertissima: l’eliminazione subita dalla Svizzera risale soltanto allo scorso 29 giugno, eppure sembra passata un’eternità. Gli azzurri vogliono voltare pagina e ora si tufferanno sulla Nations League, con gli appuntamenti contro Francia e Israele fissati rispettivamente per venerdì (a Parigi) e lunedì (a Budapest in campo neutro). «Spalletti deve ripartire dal gruppo e dalla consapevolezza di aver sbagliato una prestazione, che è stata deludente contro la Svizzera - le parole del presidente della Figc Gravina - e io darei fiducia assoluta a Luciano, dandogli il tempo necessario». Intanto, però, lo stesso ct deve dare delle risposte sul campo, a partire proprio dai due appuntamenti di Nations League.
Spalletti, che riflessioni ha fatto?
«Ho trascorso una brutta estate, bruttissima. Il discorso andava sempre lì. Quando si parla di fallimento Europeo bisogna fare un’analisi un po’ più corretta perché secondo me è riferita a quella gara lì, con la Svizzera, che è stata bruttissima. Ora si apre una pagina nuova e visto che adesso bisogna analizzare anche la carta d’identità, credo sia questo il momento per fare qualcosa di differente. Vado a creare un nuovo gruppo, una nuova squadra, trasferendo loro meno pressione addosso e facendoli sentire più la bellezza della maglia azzurra».
Come mai Tonali sì e Chiesa no?
«Con Chiesa ci siamo sentiti e abbiamo fatto una valutazione equilibrata. Io l’avrei portato come giocatore in più non facendolo partecipare alle due partite. Lui mi ha detto che aveva parlato con la nuova società e aveva bisogno di fare una preparazione specifica per lavorare con loro. Tonali invece s’è allenato regolarmente, è un giocatore sul quale noi riponiamo molta fiducia e viene dentro. È uno di quelli che ho sentito più di tutti in questo periodo, il ragazzo ha riflettuto molto e questo è un motivo in più per portarlo con noi».
Quale sarà il modulo dell’Italia?
«Voglio togliere questo dubbio: giocheremo sempre 3-5-2 o 3-4-2-1. Ho riflettuto, probabilmente devo fare in maniera diversa e questa è una delle cose che cambierò».
Che squadra ha ritrovato?
«Abbiamo tutte le caratteristiche per poter far bene: abbiamo calciatori che hanno dentro questa convocazione un illustre passato. Abbiamo a che fare con una squadra che ha grande qualità, grande possibilità di livellamento alto».
Sente ancora la fiducia?
«La mia volontà di proseguire passa anche dall’aver capito fin da subito che la gara con la Svizzera non cambiava assolutamente nulla sulla considerazione del presidente e della Federazione. Ho sentito Gravina ogni tre giorni al telefono da quando ho preso questa posizione e quasi sempre lui mi ha chiamato per trasferirmi la sua fiducia nei miei confronti».
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