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PIANETA bianconero
02 Ottobre 2024 - 23:07
L'esultanza di Dusan Vlahovic (foto LaPresse)
Infortuni, espulsioni, rigori, pali e traverse. Questa è la nuova Champions, bellezza. E la Juventus di Thiago Motta si è subito adeguata al format, calata nella parte, sbancando la Red Bull Arena in 10 uomini, in rimonta, con doppietta di Vlahovic e gol vittoria di Conceicao, gli stessi protagonisti di Marassi. Tra le due difese più forti d’Europa finisce 3-2 per la Juve che stavolta incassa due reti, ma in compenso ne segna una in più degli avversari, tanto quanto basta per passare e vincere su un campo difficile, con i bianconeri, che, per come si era messa, possono esultare tanto quanto hanno esultato Conceicao e Motta in occasione del gol del portoghese. E dire che le cose in casa Juventus non si erano messe bene. Che potesse essere una notte da incubo alla Red Bull Arena, in casa Juve lo si era capito fin dalle battute iniziali: prima il ko di Bremer - capitano per sei minuti - costretto a uscire per un brutto infortunio al ginocchio, poi l’altro ko, stavolta per un problema muscolare, dopo 180 secondi di Nico Gonzalez, costretto ad alzare bandiera bianca e a chiedere il cambio per un problema muscolare. L’ennesima tegola di questo avvio di stagione.
A passare, al 30’, sono i padroni di casa, con uno dei più attesi, Sesko bravo a infilarsi tra le maglie della Vecchia Signora e a battere Di Gregorio. La Juve non trova varchi, ci prova solo Fagioli, da lontano. Nella ripresa la Signora sembra voler cambiare passo: al 48’ clamoroso palo di Koopmeiners imbeccato da McKennie. Neanche il tempo di un giro d’orologio e la Juve trova il pari con Vlahovic, anonimo fino a quel momento, letale sul cross di Cambiaso. Una decina di minuti e la partita si complica ulteriormente per la Juve: prima l’espulsione di Di Gregorio reo di aver sfiorato il pallone con la mano fuori area. Sulla successiva punizione, un’altra mano, quella del neo-entrato Douglas Luiz, colpisce il pallone in area di rigore. Var e penalty per i tedeschi. Perin, subentrato a Yildiz, viene battuto da Sesko. La Juve, però, non muore mai: i bianconeri, con le unghie e con i denti, e soprattutto con un uomo in meno, vanno a riprendere il Lipsia con un tiro a giro da fuori di Vlahovic: 2-2. Due minuti, il Lipsia risponde con Openda, il tiro deviato finisce sul palo. Nel finale Conceicao regala la vittoria alla Juve con un’azione delle sue. Esplode la gioia bianconera, la Red Bull Arena resta silente.
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