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TENNIS - NITTO ATP FINALS

Jannik Sinner a cuore aperto: "Ecco cosa vorrei visitare a Torino. Sto preparando una Fondazione tutta mia..."

Dall'Istituto di Candiolo alla Nuvola Lavazza, il numero 1 protagonista fuori dal campo di gioco

Jannik Sinner a cuore aperto: "Ecco cosa vorrei visitare a Torino. Sto preparando una Fondazione tutta mia..."

Jannik Sinner mentre esce dal Circolo della Stampa Sporting, centro di allenamento per i tennisti che partecipano alle Nitto Atp Finals

È dall’edizione del 2001 che non accadeva che ai blocchi di partenza delle ATP Finals non ci fosse uno dei “Fab 3” del tennis mondiale, ovvero uno tra Federer, Nadal e Djokovic. Per questo la star indiscussa è lui, Jannik Sinner, il numero uno al mondo, italiano, beniamino assoluto dei fan. L’uomo giusto al momento giusto, verrebbe da dire. La “Sinnermania” in città è palpabile ovunque. Dalle centinaia di tifosi che lo hanno atteso domenica scorsa davanti all’Hotel Principi di Piemonte all’Ospedale di Candiolo, fino alla Nuvola Lavazza, dove Jannik, 23 anni da Sesto Pusteria, mercoledì sera è stato protagonista del lancio del nuovo calendario Lavazza. Ed è stato per lui anche il primo momento per fare il punto della situazione a pochi giorni dall’inizio del torneo. Naturalmente la notizia più importante, che lo riguarda molto da vicino, è quella dell’assenza di Novak Djokovic: «Nole è un giocatore e una persona importante, ha dato tanto, il pubblico voleva vederlo ci dispiace molto e mancherà un po' a tutti, ma questo è lo sport, qualche volta succede che un giocatore salti dei tornei».
«Domenica si inizia e speriamo con un buon torneo - ha aggiunto Sinner -. Chi temo di più? È difficile dirlo, qui siamo gli 8 migliori al mondo, quindi onestamente tutti», taglia corto il numero 1. A proposito, oggi alle 12 ci sarà il sorteggio: «Preoccupato? Non posso far nulla», dice. Un anno fa Sinner cominciava proprio da Torino a fare la voce grossa con i big del tennis mondiale. Una delle svolte proprio nel girone con la vittoria su Djokovic: «Ma posso ancora migliorare - ha detto Sinner -. Non posso essere al cento per cento a 23 anni. Tecnicamente e mentalmente. La parte fisica sarà molto importante e anche di migliorare nel gioco a rete. C’è ancora margine». Intanto Sinner deve battere un tabù che dura da 5 anni, a Milano nel 2019 ha vinto il suo unico torneo importante sul suolo italiano: «Abbiamo fatto un po’ di strada - ha ricordato -, quello fu un torneo bello e importante per la mia crescita. A Torino ho disputato un bel torneo lo scorso anno, ma ogni anno è diverso. Conta partire forte».
La crescita continua: «Il colpo che ho migliorato di più? Il servizio ma non è ancora costante come vorrei. Ci ho lavorato tanto, ho fatto dei progressi». La forza mentale, però, sta facendo la differenza specie nei momenti difficili: «Il fatto di essere calmo - ha svelato - mi aiuta molto». L’obiettivo da numero 1 in carica è quello di diventare Maestro dei maestri: «Si sfidano gli otto migliori della stagione - ha continuato -. Per me è importante anche perché si gioca in Italia, a Torino». A proposito di Torino, città a cui è molto legato, Jannik quest’anno non è ancora riuscito a fare il turista: «Ho fatto un po’ di giri qualche anno fa - ha concluso il numero 1 -, ma quest’anno non ho tanto tempo per fare il turista. Vorrei vedere il Museo del Cinema, ma queste due settimane è molto difficile». Infine Sinner ha un sogno nel cassetto che potrebbe realizzare a breve fuori dal campo: "Proprio adesso stiamo creando una fondazione - ha concluso Jannik - Non voglio ancora anticipare nulla, quando sarà ufficiale saprete tutto. E' una parte molto importante. Ognuno ha una idea di come aiutare natura, animali persone".
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