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AZZURRI SUGLI SCUDI A MALAGA
21 Novembre 2024 - 22:55
Jannik Sinner ha portato l'Italia in semifinale con Matteo Berrettini
Missione compiuta per l'Italia, che ha superato i quarti di finale di Coppa Davis. A Malaga la squadra capitanata da Filippo Volandri ha battuto per 2-1 l'Argentina e sabato alle ore 13 affronterà l'Australia, che a sorpresa ha eliminato per 2-1 gli Stati Uniti. La prima semifinale sarà domani alle 17 fra la Germania e l'Olanda.
La sfida era iniziata molto male per gli azzurri, a causa della pesante sconfitta per 6-4, 6-1 subita da Lorenzo Musetti (n. 17 del ranking) per mano di Francisco Cerundolo (n. 30). Ha dunque avuto ragione Guillermo Coria, che ha schierato la formazione che a suo parere gli garantisse più possibilità di aggiudicarsi il primo singolare. Il carrarino a squadre non ha mai incantato, ma in questo caso, pur avendo delle chiare responsabilità, grandi meriti spettano all'atleta sudamericano, che è stato autore di una prestazione molto solida, pur se partita all'inseguimento, avendo perso il servizio nel secondo game.
Chiuso il primo atto, è toccato a Jannik Sinner, n. 1 del mondo, entrare in scena, per travolgere per 6-2, 6-1 il malcapitato Sebastian Baez (n. 27), scelto dal suo capitano come vittima sacrificale per la causa comune. Il 23enne di Sesto Pusteria, pur non esibendo un tennis da favola, come alle Nitto Atp Finals di Torino, ha confermato ormai di aver raggiunto uno standard tale che gli permette, pur con il pilota automatico innestato, di non avere problemi.
È arrivato così il momento del doppio e Volandri ha deciso di affidarsi a due singolaristi, invece che a due specialisti. Fuori, dunque, Simone Bolelli e Andrea Vavassori, quest'anno finalisti Slam a Melbourne e a Parigi, vincitori di tre titoli e protagonisti anche alle Finals, e largo a Sinner e a Matteo Berrettini. Dall'altra parte della rete la scelta era obbligata, con il tandem affiatato composto da Maximo Gonzalez e Andres Molteni.
Il bolzanino e il romano si sono imposti per 6-4, 7-5. Sono stati loro ad avere per primi le chance di break, due sull'1-1, e le hanno mancate. Sul 4-4 se ne sono procurate altre tre e hanno sfruttato la prima. È andato poi alla battuta "The Hammer", autentico trascinatore, e il primo set è finito in archivio. Nel secondo parziale è arrivata la replica in risposta sul 5-5, sempre con Gonzalez al servizio, e subito dopo Berrettini ha messo in cassaforte il successo.
«Ho lavorato tutto l’anno per essere qui - commenta Berrettini - e per giocare con il tennista più forte del mondo. Mette un po’ di pressione e allo stesso tempo è bellissimo, perché so che posso contare sempre su di lui. Abbiamo fatto, secondo me, un grandissimo doppio, contro due specialisti, non è mai facile scendere in campo sull’1-1. Sono troppo felice, ma dobbiamo ricordarci che questo è solo il primo passo, c’è ancora molta strada da fare».
Il sorriso di Sinner dice tutto: «Con Matteo ci capiamo benissimo anche fuori dal campo, lui oggi ha disputato veramente un doppio incredibile. Ha risposto benissimo e, ovviamente, serve alla grande. Sono contento che siamo riusciti a giocare una partita di questo genere in una situazione delicata, come sull’1-1. Per me è un onore giocare con lui. Abbiamo anche altre scelte, lasciare fuori Bolelli e Vavassori è brutto, perché hanno fatto una stagione favolosa. Non è semplice per il capitano, ci siamo confrontati prima e abbiamo provato a trovare la soluzione migliore per oggi. Ora vedremo come andrà sabato. Contro l'Australia sarà una sfida uguale alla finale dell’anno scorso, ma totalmente diversa. Sicuramente daremo il 100%».
La chiosa spetta a capitan Volandri: «La Davis è una competizione diversa dalle altre e bisogna essere pronti tutti i giorni a giocare una finale. Con questa formula e con questo campo così veloce tutto può succedere. Voglio ringraziare i ragazzi, perché sono stati strepitosi tutti. Jannik non aveva mai visto questo campo fino a quando è entrato stasera e dopo tre minuti si sentiva a suo agio. Matteo ha giocato veramente in doppio strepitoso. Ieri avevamo provato questa soluzione e avevamo un’idea abbastanza precisa, però poi tutto può accadere, Jannik viene da una stagione lunghissima e dovevamo aggiornarci dopo il singolare. Ci siamo riuniti con i ragazzi nello spogliatoio ed eravamo tutti d’accordo».
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