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GIORNATA GRANATA

Zapata e Sanabria, dal campo alla tavola: così Duvan carica Tonny in vista di Toro-Monza

I due attaccanti si ritrovati a cena in un noto ristorante del centro città. E Masina svela: "Ecco qual è il nostro obiettivo"

I due attaccanti del Torino, Zapata e Sanabria, a cena a "Casa Fiore"

I due attaccanti del Torino, Zapata e Sanabria, a cena a "Casa Fiore"

Antonio Sanabria e Duvan Zapata l’uno al fianco dell’altro, proprio come capitava in campo. È un’immagine che fino alla prossima stagione non si potrà rivedere con magliette e pantaloncini del Toro, così i due amici e compagni hanno scelto la tavola. Sui social è diventata virale l’immagine dei due attaccanti granata che, insieme al fratello del paraguaiano Joel, sono andati a cena a “Casa Fiore”, noto ristorante torinese non lontano da piazza Vittorio Veneto.

Il colombiano è sempre sorridente nonostante il brutto infortunio al ginocchio che lo ha costretto a terminare la stagione già un mese e mezzo fa a San Siro e sta proseguendo la lunga riabilitazione, l’ex Betis Siviglia vuole riprendersi anche con il club dopo la prodezza in Nazionale che lo ha rilanciato a livello personale. Già, perché con il Paraguay ha segnato in rovesciata in faccia a Lionel Messi e all’Argentina, ma nel Toro non trova una gioia dal 20 ottobre scorso a Cagliari. Per ritrovare una sua esultanza allo stadio Olimpico Grande Torino, invece, bisogna tornare indietro fino alla scorsa stagione, al 30 marzo, quando realizzò un rigore pesantissimo. Fu una rete da tre punti, guarda caso proprio contro il Monza, l’avversaria dei granata di Paolo Vanoli nella delicatissima sfida interna di domani pomeriggio alle ore 15. E i due, al Filadelfia, hanno avuto lunghi colloqui da quando Sanabria è tornato dal Sud America. L’allenatore gli ha chiesto di alzare la media realizzativa fin qui insufficiente, anche perché senza capitan Zapata c’è bisogno di più da parte di tutti. Se non altro, però, Ché Adams è tornato a disposizione e giocherà dal primo minuto nel tandem con il classe 1996.

Intanto, Adam Masina ha commentato la scelta di venire al Toro: «Non è mai facile dire di aver trovato il posto giusto, lo scopri sempre dopo, e sicuramente Torino è un posto in cui sto bene, così come la mia famiglia sta bene, e c’è tutto per poter lavorare e per poter performare - ha dichiarato ai canali ufficiali della Lega Serie A - e poi è una piazza storica: per me è un onore vestire questi colori, mi rimarrà dentro». Anche lui ha vissuto il ribaltone in panchina durante la scorsa estate: «Sono due filosofie di calcio diverse, non ce n’è una giusta e una sbagliata - ha spiegato sulle differenze tra Juric e Vanoli - e gli obiettivi del Toro sono sempre massimi perché questo club merita il top: sappiamo che dobbiamo rimboccarci le maniche e spingere, bisogna arrivare lontano consapevoli di poter giocarcela con tutti».

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