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Sci, l'impresa di Lara Colturi, la valsusina andata a cercare gloria in Albania

La diciottenne al secondo posto dietro sua maestà Mikaela Shiffrin sulle nevi austriache

Sci, l'impresa di Lara Colturi, la valsusina andata a cercare gloria in Albania

Lara Colturi sul podio con Mikaela Shiffrin

Stessa data di nascita, stessa classe, destino profondamente e tristemente diverso perché la vita sa essere splendida e crudele al tempo stesso. Lara Colturi e Matilde Lorenzi sono nate lo stesso giorno, il 15 novembre, solo a distanza di due anni. Una festeggia il suo primo storico podio in Coppa del Mondo. Matildina invece non c’è più e c’è chi a gran voce chiede risposte, perché non succeda più.

Il debutto della Coppa del Mondo femminile di sci alpino a Gurgl, in Austria, ha messo due ragazze in vetrina. Una campionessa assoluta, perché ancora una volta tra i pali stretti ha vinto Mikaela Shiffrin che a 29 anni arriva a toccare quota 99 successi in Coppa del Mondo. Ma al secondo posto, staccata di soli 55 centesimi, c’è Lara Colturi che invece di anni ne ha 18 e ha scritto una pagina storica per l’Albania. Poteva essere tutto diverso, ma due anni fa ha scelto di cambiare nazionalità perché la FISI non ha deciso di scommettere su lei e sul team personale che chiedeva insieme ai genitori, a cominciare da mamma Daniela Ceccarelli oro olimpico in Superg nel 2002. E così lei, vissuta sempre a Cesana, porta gloria a Tirana.

«Dopo Levi ho fatto delle belle giornate di allenamento – ha confessato alla Tv Svizzera a fine gara - e finalmente sono riuscita a portare in gara tutto quello che so fare. Il mio focus in realtà è solo quello di trasportare in gara le buone sensazioni che ho in allenamento, alla fine il risultato è una conseguenza. Ora cercherò solo di focalizzarmi sullo sciare bene, di divertirmi con il mio team e di fare le cose che sappiamo fare».

La migliore delle azzurre è stata Martina Peterlini, 27enne e ventesima, a dimostrare che Lara sarebbe servita come il pane. Peccato invece per Lucrezia Lorenzi: la sestrierina dell’Esercito con il 48 ha sfiorato la qualificazione per la seconda manche chiudendo a 4 decimi dal 30esimo posto. Gareggia anche per sua sorella Matilde, lo ha ribadito una settimana fa a Levi. C’è però chi per Matilde chiede giustizia, perché a distanza di quasi un mese non è ancora chiarissimo quello che è successo in Val Senales quel giorno. E presto il caso potrebbe essere riaperto dalla magistratura, soprattutto se arrivasse un esposto.

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