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GIORNATA GRANATA

Mercato? Guai a nominarlo a Vanoli: "Non perdo tempo. E non commento le parole di Cairo"

Il tecnico non vuole toccare il tema trattative, anche perché gli acquisti continuano a non arrivare: "Pensiamo ai punti salvezza contro il Cagliari"

Il tecnico del Torino, Paolo Vanoli

Il tecnico del Torino, Paolo Vanoli

Guai a nominare la parola “mercato” a Paolo Vanoli. «Ti stoppo subito, non commento le parole del presidente e non mi perdo in chiacchiere inutili: penso solo al campo» la risposta del tecnico sul tema rinforzi, evidentemente stizzito perché la situazione resta bloccata. «Quando arriveranno volti nuovi verranno presentati, un mese fa ho detto che mi mancava il sostituto di Zapata e adesso la mia concentrazione è solo sul Cagliari» taglia corto l’allenatore. Anche perché la sfida contro i sardi è fondamentale, dopo 91 giorni è ora di tornare a vincere in casa e sfatare il tabù Olimpico Grande Torino. «Abbiamo l’occasione di giocare davanti ai nostri tifosi, dobbiamo sfruttarla» le parole del tecnico per presentare l’anticipo del venerdì alle 20.45. Vincere darebbe una boccata d’ossigeno fondamentale in chiave salvezza, pareggiare o peggio ancora perdere significherebbe sprofondare ancora di più verso il baratro della serie B.

Vanoli, come arrivate a questa partita?
«Abbiamo dovuto rifiatare un giorno in più, l’imprevisto di Firenze ci ha portato a giocare in 10 per più di un’ora. Recuperiamo gli squalificati Walukiewicz e Linetty, per Sosa è stata solo tacchettata e sta bene. Gli indisponibili sono solo Ilic e Vojvoda».

La classifica fa paura?
«Lo diciamo dal girone di ritorno, tutte le gare sono importanti per raggiungere i punti per la tranquillità. Ci siamo abituando, stiamo giocando con la giusta mentalità per conquistare questi punti».

Come si affronta il Cagliari?
«Sono temibili, in questi anni sono stati abituati a lottare per il punto e si vede. Sono forti fisicamente, sui cross laterali e sulle palle inattive diventano pericolosi. Dovremo soffrire e battagliare, ma alla fine senza prestazione alla lunga puoi solo peggiorare. Continuiamo su questa strada: ci sarà il momento di soffrire e altri di pressare, cercando di fare male».

Chi farà il terzino destro senza Vojvoda infortunato e Dembele squalificato?
«A Firenze non ho utilizzato Pedersen perché ha avuto un problema e fino al mattino lo dovevamo provare, ma fa bene quel ruolo lì: lui viene da una difesa a quattro. Eventualmente, per struttura ci può essere la possibilità che giochi Walukiewicz, anche se ha fatto poco il terzino. È un pensiero che sto facendo».

E su Sanabria? Ormai gioca sempre meno…
«È un giocatore del Toro: è successo anche a Tameze, ma le chiacchiere le lascio agli altri. Spero che Tonny possa risolvere una grande partita».

Ilic sarà out, ma cosa gli manca per fare il salto?
«Bisogna vedere cosa vuole fare da grande. Lo dico sempre: io voglio fare l’allenatore, arrivo al campo alle 8 e vado via alle 20 cercando di migliorare. Lui mi risponde che vuole fare il calciatore, ma lo deve dimostrare sul campo: non ho mai visto una squadra che si allena piano e poi va veloce in partita».

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