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INCUBO FINITO?
15 Febbraio 2025 - 11:39
Era atteso in campo all’Atp 500 di Doha, dopo la pausa che si era concesso per recuperare dalle fatiche dell’Australian Open vinto da dominatore. Contrordine Jannik Sinner potrà riprendere a giocare il 4 maggio e tornare ad allenarsi il 13 aprile. La notizia freschissima è, infatti, che il n. 1 del mondo si è accordato con la Wada, l’Agenzia Mondiale Antidoping, per scontare tre mesi di sospensione che sono scattati il 9 febbraio. La vicenda è nota, l’azzurro era risultato per due volte positivo al Clostebol durante il torneo di Indian Wells, essendo lo steroide, riscontrato in quantità infinitesima, contenuto in uno spray cicatrizzante che il suo preparatore atletico Umberto Ferrara aveva acquistato per il fisioterapista Giacomo Naldi, che l’aveva utilizzata per curarsi una ferita a un dito e aveva successivamente massaggiato e contaminato il 23enne di Sesto Pusteria. Ferrara e Naldi non fanno più parte dello staff.
L’Agenzia Internazionale per l’Integrità del Tennis (ITIA) lo aveva assolto, per mancanza di dolo, ma la Wada aveva presentato appello al Tribunale Arbitrale dello Sport e le udienze si sarebbero svolte il 16 e 17 aprile. Nei giorni scorsi il portavoce della Wada aveva dichiarato l’intenzione di chiedere al TAS una squalifica di uno e due anni. L’altoatesino avrebbe rischiato di perdere almeno un anno di carriera e certamente il n. 1. In tal modo, invece, salterà Doha, Indian Wells, Miami, Montecarlo, Monaco di Baviera e Madrid, ma potrà essere presente agli Internazionali BNL d’Italia e al Roland Garros. Potrebbe anche rimanere al vertice del ranking, dipenderà dai risultati dei suoi avversari.
In una nota ufficiale, la Wada ha confermato di aver accettato la versione di Sinner per quanto riguarda la positività al Clostebol del marzo 2024. Ha anche riconosciuto "che Sinner non intendesse acquisire un illegittimo vantaggio e che la sua esposizione al Clostebol non abbia fornito alcun beneficio in termini di miglioramento delle prestazioni". L’esposizione "è avvenuta a sua insaputa a causa della negligenza dei membri del suo entourage. Tuttavia, ai sensi del Codice e in virtù di precedenti decisioni del TAS, un atleta è responsabile per la negligenza del proprio entourage”.
Per il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi «è la prima volta che una vergognosa ingiustizia ci rende felici perché il primo pensiero è per il ragazzo che vede finire un incubo. Questo accordo tra le due parti certifica l'innocenza di Jannik, la sua assoluta non colpevolezza, e gli consente finalmente di rasserenarsi e pianificare il suo futuro con un grande rientro agli Internazionali BNL d’Italia a Roma dove tutta l’Italia lo accoglierà come merita. Resta il rammarico per tutto quello che ha dovuto passare e per tutto il tempo che Jannik ha dovuto trascorrere con questo macigno. Se non altro, questo sarà forse l’ultimo grande errore della Wada che, come sappiamo, ha già deciso di cambiare le regole che hanno costretto Jannik ad accettare un compromesso che, anche se non riconosce alcuna sua responsabilità, è veramente ingiusto».
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