Juve, si salvi chi può. Non solo Motta, mezza squadra è in bilico

Se Thiago Motta - sabato alle 11:30 in conferenza stampa dirà la sua dopo la settimana più turbolenta da quando è a Torino - è a forte rischio nell’immediato, il tecnico bianconero non è l’unico a essere sotto esame. In tanti, infatti, non ha convinto appieno la dirigenza. Le ultime dieci partite di questa stagione saranno decisive per molti componenti. A partire da due grandi ex della sfida di domani pomeriggio al “Franchi”. Stiamo parlando di Nico Gonzalez e Dusan Vlahovic: entrambi strapagati fin’ora per quel che hanno dimostrato in campo, sono tra quelli che si giocano la permanenza in maglia bianconera. Certo l’argentino ha più chance rispetto al serbo che potrebbe, anzi quasi sicuramente, terminerà la sua avventura sotto la Mole con un anno di anticipo rispetto al termine stabilito per contratto.

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Sotto osservazione ci sono però anche i giovani: da Kenan Yildiz (molto per lui dipenderà dall’accesso o meno alla Champions League del prossimo anno) a Nicolò Savona, fino a Mbangula. Per non parlare di Koopmeiners: l’olandese avrebbe dovuto essere il perno della nuova Juve targata Thiago Motta e Giuntoli e invece. Lontano da Bergamo, Teun sembra un lontano parente di quello ammirato con la maglia della Dea nerazzurra. E a proposito di parente, nelle ultime ore, al sito gianlucadimarzio.it ha parlato il fratello calciatore, Peer, capitano dell’Az Alkamar, squadra olandese: «Mio fratello ama la Juve - ha dichiarato - e presto sarà ai livelli dell’Atalanta».

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Chi avrebbe già convinto, ma in realtà è indeciso, è il francese ex Psg Kolo Muani. L’attaccante parigino, infatti, dovrà valutare bene tutte le carte che i bianconeri potranno offrirgli: dal palcoscenico al tecnico che eventualmente (anzi quasi sicuramente) andrà a sostituire Thiago Motta. Infine non vanno dimenticati Kelly, Douglas Luiz e Renato Veiga, quest’ultimo, però, rientrante dal prestito al Chelsea già al termine della stagione.

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