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PIANETA bianconero
24 Marzo 2025 - 20:45
Igor Tudor (foto LaPresse)
«Non sarò più il vice di nessuno». E tanto meno alla Juventus. Queste le parole di Igor Tudor risalenti al giugno 2021, parole rilasciate dall’ex centrocampista bianconero a “Sportske Novosti” subito dopo la sua prima esperienza bianconera, come vice allenatore di Andrea Pirlo, appunto. «Comunque ho deciso una cosa - aveva dichiarato il centrocampista croato -: non sarò più il vice di nessuno. Alla Juve sono stato chiamato da Pirlo. C’era una lista con cinque nomi da cui scegliere e Paratici ha affidato a Pirlo la decisione. Siccome è molto amico di Baronio, ha scelto anche lui e un analista, mettendoci tutti sullo stesso livello. Non era giusto, dopo tutto io sono un allenatore. Però ho accettato perché si trattava della Juventus». La stessa motivazione che ha spinto Igor Tudor a dire “sì” alla Vecchia Signora a distanza di 4 anni, nonostante un contratto di soli 4 mesi con opzione - esercitabile unilateralmente da parte della società bianconera - su un altro anno in caso di qualificazione alla prossima Champions League, l’obiettivo minimo richiesto per questa stagione. Igor il Martello ce la metterà tutta per ben figurare: «Ora i calciatori non avranno più alibi», le voci che arrivano dai corridoi del J Center. A Thiago Motta sarebbero bastate meno innovazioni e più normalità. E magari un po’ più di empatia nel rapporto con i calciatori.
Tornando a Tudor, dopo l’arrivo in auto nella tarda serata di domenica, ieri il primo risveglio al J Hotel per poi recarsi al J Medical dove si è presentato qualche minuto prima delle 10 per sottoporsi ai test medici. Nel pomeriggio il primo allenamento sotto lo sguardo del dt, Cristiano Giuntoli. I bianconeri devono ritrovarsi dal punto di vista della solidità difensiva, dopo i sette gol subiti contro Atalanta e Fiorentina che hanno portato la dirigenza ad optare per il ribaltone in panchina, e dal punto di vista mentale.
Qui sopra, Igor Tudor ai tempi in cui era vice di Andrea Pirlo (foto LaPresse)
Per provare le sue idee di calcio e un primo “undici” il tecnico croato dovrà comunque aspettare un po’, perché al momento il gruppo è ridotto al minimo a causa dei tanti giocatori in giro per il mondo con le nazionali. Cambiaso, però, ha già fatto rientro sotto la Mole per un fastidio alla caviglia mentre Nico Gonzalez ha anticipato il viaggio di ritorno dal Sud America: con la sua Argentina è stato espulso nella gara contro l’Uruguay. Tanti bianconeri abbracceranno Tudor ricaricati e rigenerati, da Dusan Vlahovic in gol con la Serbia, a Kolo Muani che con la Francia ha ribaltato la Croazia e si è aggiudicato le semifinali di Nations League fino a Conceicao, Veiga e Yildiz, i primi due reduci dalla rimonta contro la Danimarca e il terzo che ha fatto due su due contro l’Ungheria.
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