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TENNIS
06 Aprile 2025 - 08:15
Jannik Sinner (foto LaPresse)
Un mese fa è stato a Torino per fare dei controlli dal punto di vista fisico al J Medical e ha pranzato al J Hotel con l'attaccante della Juventus Dusan Vlahovic. Jannik Sinner ha preso i tre mesi dalla Wada di sospensione per il "caso clostebol" come una vera e propria vacanza, anche se emotivamente molto duri da sopportare. Tre mesi - forzati - per staccare la spina tra kart con gli amici e pedalate per le strade di Monte-Carlo con gli inseparabili Giovinazzi (ex pilota di F1) e con il ciclista professionista Giulio Ciccone. A un mese dalla ripartenza ufficiale, il 23enne di Sesto Pusteria si è confessato in una lunga intervista ai microfoni di Sky Sport: "Ero molto fragile dopo quello che è successo - ha raccontato il numero 1 del tennis mondiale -. Ero molto fragile perché sono successe cose che non mi aspettavo, reazioni dentro di me inattese. Vi direi una bugia. Risulterei una persona senza sentimenti ed emozioni, senza niente", ha ammesso. Il tennis per una volta passa in secondo piano. "Quando è arrivata la squalifica a Doha, mi sono sentito fragile - ha ammesso -. Ma le persone che mi sono vicine mi hanno sollevato, mi hanno aiutato a capire. Ho imparato tante cose, che forse sapevo già prima. Ad esempio, che il tennis non è la cosa più importante". La tenuta psicologica del campione si basa su una certezza solida: "Non c'é il minimo dubbio sulla verità", ha sottolineato sulla estraneità al doping.
Poi racconta com'è andata per il patteggiamento con la Wada: "E' stato molto rapido, anche se io non ero tanto d'accordo. Alla fine si deve scegliere il male minore, anche se è un po' ingiusto quello che sto passando. Ma poteva andare peggio, con un'ingiustizia ancora maggiore". "Ci ho messo un po' a ritrovarmi - ha svelato -. Però sono qui, non vedo l'ora di tornare". In queste settimane Sinner non ha seguito molto il tennis: "L'ho visto veramente poco. Non sto controllando praticamente niente, tranne qualche partita che mi interessa - ha ammesso -. Adesso c'è il cambio di superficie. Si riparte da Montecarlo, sulla terra battuta. Carlos Alcaraz è il favorito, stessa cosa per Sasha Zverev perché poteva diventare numero uno giocando benissimo un po' di tempo fa al Roland Garros. Sono tante cose, quindi vediamo". Intanto è partito il conto alla rovescia, manca un mese al suo rientro a Roma a inizio maggio: "Ragazzi non manca così tanto, quindi piano piano, giorno dopo giorno speriamo di prepararci bene e ci vediamo a Roma", ha concluso.
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