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TENNIS

Jasmine Paolini a Roma riporta l'Italia nei quarti femminili: «Pazzesco, ho i brividi»

Undici anni fa la sua compagna di doppio Sara Errani aveva raggiunto la finale contro Serena Williams

Jasmine Paolini riporta l'Italia nei quarti femminili: «Pazzesco, ho i brividi»

Jasmine Paolini è stata protagonista di un match di resistenza

Non solo Sinner. Il pubblico che gremiva il Centrale del Foro Italico si è goduto anche il ritorno di un’italiana nei quarti, undici anni dopo Sara Errani, che aveva poi giocato la finale, perdendola contro Serena Williams. C’è riuscita la sua compagna di doppio e di titolo olimpico Jasmine Paolini, che ha superato per 7-5, 6-2 la lettone Jelena Ostapenko, recente vincitrice a Stoccarda sulla n. 1 Aryna Sabalenka. Sua prossima avversaria sarà la russa Diana Shnaider. La 29enne di Bagni di Lucca è rimasta attaccata alla partita, anche quando sembrava sfuggirle di mano. Nel primo set ha perso il servizio nel quinto game e sul 2-4 si è trovata sul 15-40. Ha annullato le due palle del doppio break e da lì l’incontro è girato. La toscana è andata a segno in risposta ed è risalita sul 5-4. Sul 6-5 si è ripetuta, mettendo in carniere il parziale. Nella seconda frazione ha rotto l’equilibrio nel secondo gioco e ha conservato il vantaggio. Sul 5-2 ha chiuso in bellezza con un altro break.

«Pazzesco, ho i brividi - spiega - è stata una partita davvero dura. Ho resistito perché arrivavano botte da destra e da sinistra. Sono contenta di come l’ho gestita, sono rimasta lì ogni punto, cercando di lottare, di giocare lungo e ogni tanto di provare a variare. Ha funzionato. Grazie al pubblico, siete veramente speciali. È bellissimo giocare in Italia e con lo Stadio pieno. Mi ricordo quando ero bambina e c’era il centrale vecchio, ero lì a guardare i match. Essere qui oggi nei quarti di finale è fantastico, una grande emozione, come lo è avere tutti questi appassionati. Noi italiani siamo una grande squadra e ci spingiamo l’un l’altro. Essere parte di questo movimento così forte è meraviglioso».

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