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Juve in Champions ma quanta fatica. E adesso tocca a Conte?

Partita rocambolesca per la squadra di Tudor decisa da un rigore di Locatelli nel secondo tempo

Juve in Champions ma quanta fatica. E adesso tocca a Conte?

Locatelli esulta dopo aver segnato il rigore decisivo (foto LaPresse)

Novantuno giorni senza vincere in trasferta. Da così tanto tempo - era il 23 febbraio scorso a Cagliari - la Juve non riusciva ad ottenere i 3 punti fuori casa. La squadra di Tudor ci è riuscita nel posto giusto e al momento giusto, nella sfida decisiva per accedere alla Champions al “Penzo” di Venezia. Ancora una volta, però, è stata una vittoria col brivido per la Juve capace di rimontare il Venezia dopo essere passata in svantaggio. Sbanda subito, infatti, la Vecchia Signora che dopo soli due minuti incassa il gol del vantaggio dei lagunari: Fila di ginocchio porta in vantaggio i veneti su cross ficcante di Haps. Passano tre minuti e la Juve mette le cose in parità con il portoghese Alberto Costa: il gol però viene annullato dal Var per uno stop di braccio del terzino. La Juve, in svantaggio non riesce a trovare la via giusta per infilare Radu. Al 25° la Juve batte un colpo con Yildiz. All’improvviso ecco il pareggio della Juve: il turco riceve da Cambiaso una rimessa laterale battuta velocemente e si presenta solo in area davanti a Radu.

Bel tiro in diagonale che il portiere veneto può soltanto toccare. Passano 5 minuti e la Juve si porta in vantaggio: Kolo Muani si libera sulla destra, entra in area e calcia in diagonale, Radu può soltanto toccare il pallone. La Juve ribalta la situazione e passa in vantaggio 2-1. Tre minuti dopo la schiena dei bianconeri viene attraversata da un brivido con il grande ex Nicolussi Caviglia che calcia a girare dalla sinistra con il pallone che va a sbattere sul palo esterno. La Juve torna in campo nella ripresa: al rientro sul rettangolo di gioco c’è Renato Veiga. I bianconeri non riescono a trovare il colpo del ko. Ne approfitta il Venezia per portarsi in parità. Al 55° lancio lungo per Doumbia sulla destra, il cross del centrocampista dall’interno dell’area trova Haps in arrivo dalla parte opposta, che calcia e mette alle spalle di Di Gregorio per il 2-2. La Juve sbanda e ci pensa Di Gregorio a salvare il risultato su Doumbia. Al 74° la Juve passa: Conceicao prova un dribbling dei suoi e viene steso in area dall’ex Nicolussi, rigore e gol di capitan Locatelli che poi corre ad abbracciare i tifosi. Girandola di cambi nel finale. La Juve tiene botta fino alla fine e al triplice fischio finale festeggia. Missione compiuta per Tudor, ma ora toccherà a Conte - sempre più lontano da Napoli - riportare in alto la Juve.

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