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Marcia
05 Giugno 2025 - 22:30
Il 1° giugno, durante il Gran Premio Internazionale di Madrid, si è assistito a un debutto storico: l’introduzione ufficiale del Race Walking Electronic Control System (RWECS), soprannominato da tutti il "Var della marcia". Questo sistema innovativo, che si basa su un chip dalle dimensioni di una moneta da un euro e dal peso inferiore ai 15 grammi, è agganciato ai lacci delle scarpe degli atleti e promette di rivelare con precisione uno degli aspetti più controversi della marcia: la perdita di contatto con il terreno, ovvero la micro-infrazione che fa scivolare la marcia nella corsa.
Il sistema, in grado di misurare con precisione millesimale (tra 0,002 e 0,004 secondi) il tempo in cui entrambi i piedi sono sollevati da terra, risolve un problema che sfuggiva all’occhio umano, anche quello dei giudici più esperti. Un decennio di studi e prove ha portato alla creazione di questo dispositivo, frutto del lavoro di Xavier Rosell, professore di ingegneria biomedica all’Università Politecnica della Catalogna. Dopo una prima fase di test non riusciti con solette intelligenti, il nuovo dispositivo si è rivelato più semplice, economico e affidabile, entrando nel vivo dei test e ottenendo risultati positivi.
Il dispositivo però non influisce ancora sui risultati ufficiali essendo ancora affiancato dalla valutazione dei giudici umani. A spingere verso l’adozione di questa tecnologia è anche il marciatore madrileno Diego García Carrera, medagliato europeo e olimpionico, che vede nel sistema un passo fondamentale per rendere la marcia una disciplina più precisa e giusta. “È l’unica disciplina dove si giudica ancora a occhio nudo”, ha dichiarato García, evidenziando l’importanza di un supporto tecnologico per decisioni più accurate.
Il debutto di Madrid è stato un vero banco di prova, con un circuito urbano di 1.000 metri, una grande affluenza di pubblico, numerose interferenze elettroniche e decine di atleti in gara. Nonostante queste difficoltà, il sistema ha dimostrato una sorprendente affidabilità, confermando i risultati ottenuti in test precedenti a Barcellona e Tarragona.
Ora l’attenzione si rivolge a World Athletics la federazione internazionale, che ha già espresso interesse nel sistema e potrebbe adottarlo ufficialmente nei prossimi anni. L’obiettivo è chiaro: dare alla marcia una credibilità tecnica che le è stata negata per troppo tempo, liberandola dalla soggettività delle valutazioni arbitrali e rendendo le competizioni più eque. Con il supporto della tecnologia, anche la marcia può finalmente guardare al futuro.
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