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TENNIS

Sinner sfiora l'impresa a Parigi ma si deve inchinare a Re Carlos Alcaraz

Lo spagnolo vince la maratona di oltre 5 ore e mezza al Roland Garros

Sinner sfiora l'impresa a Parigi ma si deve inchinare a Re Carlos Alcaraz

Carlos Alcaraz e Jannik Sinner (foto LaPresse)

Al quarto set ha avuto tre palle per andare ad alzare quella coppa al cielo di Parigi. E invece...Jannik Sinner si è dovuto inchinare a Carlos Alcaraz, ma perdere così fa male. Sembrava essere arrivata la volta buona e invece. Il re della terra rossa, lo spagnolo numero 2 al mondo, si tiene con i denti lo scettro di Parigi andando a vincere al 5° set in rimonta sul numero 1 al mondo. Una partita che già solo per la durata finale del match rimarrà negli annali della storia: 5 ore e 29 minuti. Una partita, dicevamo, giocata colpo su colpo fino all’ultimo, quando lo spagnolo numero 2 al mondo - già campione del Roland Garros lo scorso anno - ha dominato il super tie-break lasciando le briciole al campione azzurro. Un vero peccato, dicevamo. Sì, perché se a Roma, agli Internazionali Bnl, la finale era apparsa decisamente ingiocabile dopo tre mesi di sospensione per il caso Clostebol, questa volta Jannik sembrava aver preso le misure giuste riuscire a battere lo spagnolo sulla terra rossa, la sua superficie preferita in assoluto.

La rivincita meditata e studiata nel dettaglio dopo il ko agli Internazionali di Roma non è riuscita a Jannik che, prima di farsi travolgere dalla fatica e dai crampi, ha giocato un tennis spettacolare, solido, a tratti stellare, mettendo alle corde Alcaraz, probabilmente inconsapevole però di quali margini è capace il suo fisico e la sua forza. Si sono giocate almeno tre partite in una. Una sfida tra titani da antologia premia alla fine un Alcaraz guerriero, mai domo, alimentato anche dal tifo del pubblico per oltre la metà a suo favore. Entrambi si erano presentati in campo non avendo mai perso l’ultimo atto di uno Slam e Alcaraz ha ribadito la sua supremazia nei confronti di Sinner, che su un terreno a lui meno congeniale. Era riuscito a costruirsi il suo pomeriggio perfetto. La scelta precisa ad ogni soluzione, l’attitudine a colpire presto la palla, e un senso della posizione in campo legata ad un equilibrio del proprio corpo negli spostamenti rapidi, sono stati tutti fattori che hanno fatto la differenza nei primi tre set e per metà del quarto. Poi è arrivata la reazione del leone ferito, che ha graffiato sulla terra rossa e ha iniziato la risalita per poi prendersi tutto con una voracità disarmante, complice anche una calo fisico evidente del numero 1 al mondo che nonostante tutto ha retto portando il match al super tie break dove ha ceduto 10-2. Lo spagnolo morde il capo e non dà scampo a Sinner che deve inchinarsi. Alcaraz si prende ancora Parigi, a Sinner sfuma la possibilità di vincere il suo terzo slam di fila (in tutta la storia del tennis soltanto 11 giocatori sono riusciti a farlo). Ma altre battaglie tra due campioni autentici sono pronte a ripetersi. Questo è solo l'inizio di una lunga saga.

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