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CICLISMO
16 Giugno 2025 - 18:11
Tadej Pogacar sarà l'ultimo vincitore del Critérium du Dauphiné, o Giro del Delfinato come lo chiamiamo noi. Ma non è questa l'unica novità in arrivo dalla Francia: perché gli organizzatori di ASO sono sempre più innamorati di Torino e della Valsusa, con scenari clamorosi per il prossimo futuro.
La corsa a tappe non è destinata a sparire. Semplicemente cambierà nome e dal 2026 si chiamerà “Tour Auvergne-Rhône-Alpes”, allargando i confini di quella che per molti è l'ultima prova generale in vista del Tour de France. Domenica per l'ultima tappa è stato scelto come traguardo il Plateau du Mont Cénis, un chilometro e spiccioli dal confine italiano di Bar Cenisio e con una vista mozzafiato sul lago che una volta era italiano. Prove generali di Tour perché nessun arrivo è mai scelto a caso. Così il Moncenisio potrebbe diventare uno dei traguardi per l'edizione 2026, ma non solo.
Da lì al Colle delle Finestre, scendendo verso Meana e poi risalendo come ha fatto il Giro d'Italia quest'anno, è veramente una traccia breve. E quelli di ASO, che hanno provato l'ascesa nell'estate 2024 con la tappa decisiva al Tour de l'Avenir, lo hanno messo nel mirino da tempo. Se sarà già il prossimo anno o nel 2027 lo scopriremo presto.
E non è tutto, perché ci sono altri due scenari, uno certo e l'altro quasi. Nel 2026 tornerà il Tour de l'Avenir, ché la Città Metropolitana ha siglato un impegno triennale con gli organizzatori, posticipato quest'anno per la quasi contemporaneità con la Vuelta. Si sussurra di un arrivo al Nivolet. E poi, questa è la notizia più bella: sta per nascere un'altra corsa a tappe, da Lione a Torino, in tre frazioni collocate un paio di settimane prima del Tour. Sono già stati contattati sia la Città Metropolitana che il Comune di Torino per illustrare il progetto francese.
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