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Mondiale per club
15 Luglio 2025 - 22:00
Quella che avrebbe dovuto essere la serata simbolo della nuova era del calcio globale si è trasformata in un caso regolamentare senza precedenti. La finalissima del primo Mondiale per club con il nuovo formato FIFA, andata in scena al MetLife Stadium di East Rutherford, è passata alla storia non solo per lo spettacolo offerto sugli spalti, ma anche per la clamorosa violazione di una regola fondamentale del gioco: la durata massima dell’intervallo.
A far discutere è stato il lunghissimo halftime show allestito tra primo e secondo tempo, uno spettacolo in pieno stile Super Bowl che ha portato l’intervallo a 24 minuti: ben nove oltre il limite consentito dalla regola 7.2 dell’IFAB, che stabilisce chiaramente che la pausa deve durare non più di 15 minuti.
Per la FIFA, l’obiettivo era chiaro: conquistare il pubblico americano offrendo uno spettacolo all’altezza degli standard NFL. Così, per la prima volta nella storia di una competizione FIFA, è stato organizzato un halftime show musicale con artisti di richiamo internazionale: Doja Cat, J Balvin, Tems, Emmanuel Kelly e persino un’esibizione congiunta dei Coldplay. Il tutto curato da Chris Martin, con luci, ballerini e palco montato sugli spalti per evitare di rovinare il terreno di gioco.
L’idea di offrire uno spettacolo inclusivo e spettacolare non è dispiaciuta al pubblico, ma ha generato un cortocircuito regolamentare difficilmente ignorabile. In altre competizioni, anche con spettacoli prepartita, si è sempre rispettata la regola dei 15 minuti. Qui, invece, la FIFA ha scelto di sacrificare la norma sull’altare dell’intrattenimento televisivo.
Il punto di riferimento è la Regola 7.2 del regolamento ufficiale dell’International Football Association Board (IFAB), che stabilisce che “i giocatori hanno diritto a un intervallo a metà tempo, di durata non superiore a 15 minuti. […] Le regole delle competizioni devono definire la durata dell’intervallo, che può essere modificata solo con il permesso dell’arbitro”.
Eppure, in questo caso, la pausa è stata prolungata unilateralmente, senza alcuna comunicazione ufficiale sul tema. Una scelta che crea un precedente pericoloso, soprattutto in vista del Mondiale del 2026, che si disputerà proprio in Nord America e che rischia di vedere lo spettacolo prevalere sulle regole.
Già in apertura della finale, l’atmosfera da Super Bowl era evidente. Il calcio d’inizio è stato ritardato da un cerimoniale ridondante, con Robbie Williams e Laura Pausini a intonare il nuovo inno FIFA, e l’iconica voce di Michael Buffer a presentare le squadre in stile pugilistico. Nessun problema fino a quel momento: il protocollo prepartita può essere flessibile. Ma l’intervallo prolungato ha rotto gli equilibri, forzando un adattamento del regolamento che mai prima d’ora era stato piegato con tanta disinvoltura.
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