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21 Luglio 2025 - 22:49
Il colpo era nell’aria da giorni, ma ora è ufficiale: Mateo Retegui, 26 anni, attaccante della Nazionale italiana e capocannoniere dell’ultima Serie A, lascia l’Atalanta e vola in Arabia Saudita. L’Al-Qadsiah, club che ha chiuso al quarto posto l’ultima Saudi Pro League, lo ha acquistato per 65 milioni di euro: un affare clamoroso per entrambe le società, ma anche un segnale forte su come il mercato saudita stia ancora riscrivendo le regole del calcio globale.
Retegui ha firmato un contratto da 60 milioni di euro in tre anni, vale a dire 20 milioni netti a stagione, dieci volte quanto percepiva a Bergamo. Una cifra che ha inevitabilmente convinto l’attaccante a fare il salto, nonostante il momento delicato della sua carriera: proprio lui che, con 25 gol, ha trascinato l’Atalanta e si è imposto come il miglior marcatore del campionato 2024-25.
La scelta di Retegui solleva interrogativi: il passaggio a un campionato meno competitivo, proprio a ridosso dei Mondiali 2026, potrebbe compromettere le sue chance in Nazionale, considerando anche che l’Italia non è ancora certa della qualificazione. Una decisione che, secondo molti osservatori, mescola ambizione economica e rischio sportivo.
L’affare Retegui si inserisce nel contesto di una Saudi League che, alimentata dai fondi sovrani e da un progetto di rilancio globale, continua ad attirare talenti da tutta Europa. Dopo gli allenatori (tra cui Simone Inzaghi), ora tocca ai protagonisti del nostro campionato.
In attesa di capire se Retegui riuscirà a mantenere il livello delle sue prestazioni anche fuori dall’Europa, l’Atalanta perde il suo bomber ma incassa una cifra da record. Sul mercato ora si apre una nuova sfida: trovare l’erede di un attaccante che, pur restando solo una stagione, ha già lasciato il segno a Bergamo.
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