Il nuovo Toro di Baroni: "Voglio emozionare i tifosi. E sull'obiettivo dico che..."

L’ufficialità è arrivata lo scorso 5 giugno, ha diretto il primo allenamento l’8 luglio, poche ore fa si è presentato per la prima volta davanti a microfoni e telecamere: al Toro è davvero cominciata l’era Marco Baroni. «Credo molto nella parola “insieme”, soltanto in questo modo possiamo arrivare dove vogliamo» il primo messaggio lanciato dal tecnico. A chi gli chiede l’Europa, però, risponde così: «Non mi piacciono i proclami ma preferisco il lavoro e la dedizione, soltanto step by step arriveremo dove vogliamo: partiamo dai 44 punti dell’anno scorso e mettiamo la freccia all’insù» il profilo basso del nuovo allenatore granata.

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C’è una piazza da riconquistare e da riaccendere, «So che la passione è nel dna dei nostri tifosi, toccherà a noi tirarla fuori - l’appello di Baroni - ed è ciò che chiedo alla mia squadra: ogni giocata deve avere un’anima e il nostro calcio deve trasmettere emotività, voglio una squadra che abbia coraggio e dedizione». E anche dalla società servirà ancora qualche aiuto dal mercato: «Ma per questi argomenti non voglio perdere energie, anche perché il nostro confronto è quotidiano e sia il presidente sia il direttore sanno che cosa ci serve» risponde il tecnico.

Venendo ai singoli, le situazioni di Zapata e Schuurs sono diametralmente opposte: «Duvan deve prendersi il tempo necessario ma non ha bisogno di stimoli, per quanto riguarda Perr valuteremo il percorso insieme all’area medica» le condizioni del capitano e del difensore. Tra poco più di tre settimane, invece, inizierà il campionato con un ciclo di fuoco già in avvio: «Se parlo alla squadra di coraggio, non posso aver paura io - spiega Baroni - e quando ci sono delle difficoltà, io invece vedo delle opportunità: le affronteremo tutte facendoci trovare pronti».

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