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ATLETICA LEGGERA
04 Agosto 2025 - 17:20
Il sorriso di Daisy Osakue per il doppio titolo tricolore (foto FIDAL/Grana)
Ai Campionati Italiani Assoluti di Caorle il bottino torinese è stato di quattro ori, quattro argenti e tre bronzi e l’unica a conquistare due titoli, nel lancio del disco e nel getto del peso, è stata la 29enne moncalierese Daisy Osakue (Fiamme Gialle).
Buongiorno Daisy, complimenti per la doppia impresa.
«Grazie mille, in effetti non era in preventivo, l’obiettivo primario era il disco. A me poi piace molto fare anche il peso, soprattutto quando è il giorno successivo alla mia specialità, e sono entrata in pedana con la mente molto aperta e la voglia di ben figurare. Ci sono riuscita».
Nel disco l’anno scorso a La Spezia tre nulli l’avevano messa fuori gioco. Questa volta, dopo i primi due lanci fuori settore, ha temuto che la situazione si ripetesse?
«L’importante era non perdere la testa ed è andata bene. Ho fatto il necessario per ottenere un lancio valido, che mi consentisse ulteriori tentativi, e al quinto la misura di 61,20 mi ha garantito il successo».
La moncalierese sul podio del lancio del disco (foto FIDAL/Grana)
Sente di essersi ritrovata?
«La stagione è stata un po’ particolare e ho dovuto riacquisire un po’ di sicurezze. Da alcune gare non riuscivo a dare il meglio di me e può capitare quando si cambia così tanto e si matura come atleti. Bisogna accettarlo, anche se non è facile, perché quando si è nel pieno dell’attività si vorrebbe che i risultati rispecchiassero di più le aspettative. Ho comunque dimostrato che fisicamente sto bene. Ci sono piccoli dettagli tecnici da aggiustare e anche un po’ l’aspetto mentale».
Soddisfatta del nono tricolore negli ultimi undici, all’aperto e indoor?
«Sono felice, significa che riesco sempre a rimanere ai vertici. Nel peso è stato, invece, il primo e devo dire che mi immaginavo un secondo posto, perché Sara Verteramo sta crescendo molto. Mi dispiace di averle tolto il titolo all’ultimo momento».
Il terzetto di medagliate del getto del peso, con la cussina Sara Verteramo argento (foto FIDAL/Grana)
Nel lancio conclusivo credeva nel sorpasso?
«In realtà non volevo arrivare terza e speravo di fare almeno 15 metri. Invece ho scagliato l’attrezzo a 15,55».
Nel peso si allena?
«Praticamente no, lo faccio agli Campionati di Società e per divertirmi agli Assoluti».
Però le piace?
«Mi piacciono tutte le specialità dell’atletica. Negli anni mi sono abituata a guardare il peso e soprattutto le gare di Chiara Rosa, che mi hanno trasmesso un po’ di passione e il senso di liberazione che si sente quando il lancio è bello».
Dopo questa due giorni, cosa le ha detto il suo tecnico Maria Marello?
«Era molto contenta che mi fossi ritrovata, lei è la mia sicurezza e sa sempre ciò che deve succedere. Non sbaglia mai con gli obiettivi dell’anno, sono io che a volte sono un po’ titubante».
C’è fiducia in vista dei Mondiali di Tokyo di settembre?
«Mi auguro di continuare su questa scia, per arrivare in Giappone pronta per la qualifica. Sarà la mia quarta rassegna iridata e sono molto fiera di aver raggiunto un livello che mi permetta di partecipare a competizioni internazionali ogni anno. A Budapest nel 2023 sono stata dodicesima, come alle Olimpiadi di Tokyo 2020, e ai Giochi di Parigi nel 2024 ottava. Sarebbe bello centrare un’altra finale».
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