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Il caso

Le nuotatrici Pilato e Tarantino fermate a Singapore per furto: la Farnesina le fa rientrare

Le due atlete sono libere dopo l’intervento dell’ambasciata. Benedetta Pilato: «Mai avuto intenzione di compiere gesti inadeguati»

Pilato e Tarantino fermate a Singapore accusate di furto, Farnesina le fa rientrare

Ig Benedetta Pilato

Sono rientrate in Italia Benedetta Pilato e Chiara Tarantino, le due nuotatrici azzurre fermate a Singapore con l’accusa di furto. Il loro rientro, avvenuto lo scorso 20 agosto, è stato reso possibile grazie all’intervento congiunto della Farnesina e dell’Ambasciata d’Italia. Le due atlete pugliesi, reduci dai Mondiali di nuoto disputati proprio a Singapore con il bronzo per Benedetta Pilato nei 50 rana, erano state bloccate in aeroporto il 14 agosto insieme ad Anita Bottazzo e a Sofia Morini, compagne di viaggio durante la vacanza a Bali: una telecamera di sorveglianza le avrebbe sorprese mentre infilavano nella borsa alcuni oggetti sottratti da un negozio dello scalo. Private dei passaporti e interrogate dalla polizia, sono state poi rilasciate dopo qualche ora, con l’obbligo di alloggiare in hotel fino al rientro in Italia.

La stessa Benedetta Pilato, che si era allenata a Torino sotto la gestione di Antonio Satta, ha chiarito la propria posizione con una post: «La vicenda fortunatamente si è conclusa in poche ore, senza nessuna implicazione, grazie anche alla mia massima trasparenza nei confronti delle autorità aeroportuali di Singapore. Non ho mai avuto intenzione di compiere gesti inadeguati, e chi mi conosce sa quanto tengo ai valori dello sport, alla correttezza e all’onestà personale». La bronzo mondiale nei 50 metri rana ha raccontato di essere rimasta «indirettamente coinvolta in uno spiacevole episodio» durante il rientro dall’Asia, dopo una breve vacanza con altre compagne di nazionale. «In giorni che avrebbero dovuto essere di relax – ha aggiunto Pilato – ho attraversato momenti particolarmente difficili, che si sono rivelati indipendenti dalla mia volontà ma che mi hanno segnato sul piano umano». Pilato ha poi sottolineato: «Tengo a precisare che ho collaborato fin da subito con le autorità locali, con il pieno supporto dell’ambasciata italiana. Da questa esperienza traggo grandi insegnamenti sulla prudenza, sulla responsabilità individuale e sul valore delle persone che mi circondano. Ora torno a concentrarmi con serenità e determinazione sul mio percorso sportivo. Ringrazio chi mi ha sostenuta con discrezione e senza giudizi gratuiti».

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Fondamentale l’intervento del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha seguito la vicenda fino al rientro in Italia delle due nuotatrici. Il presidente della Federnuoto, Paolo Barelli ha ribadito che l’episodio è avvenuto al di fuori delle attività federali, durante un periodo di vacanza, e si è riservata di valutare attentamente l’accaduto.

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