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TENNIS
04 Settembre 2025 - 08:30
Jannik Sinner e Lorenzo Musetti (foto "X)
La legge di Jannik Sinner colpisce anche Lorenzo Musetti. Il numero uno al mondo ha sconfitto in due ore esatte il talento di Carrara con il risultato di 6-1 6-4 6-2 e vola in semifinale, dove affronterà nella notte tra venerdì e sabato (all'una italiana) il canadese Auger-Aliassime.
“È stato un match solido, ho servito bene”. Ma il quarto di finale è una pratica ormai archiviata. Venerdì c’è la semifinale contro Felix Auger-Aliassime: “Tutti coloro che sono arrivati in semifinale stanno giocando bene”. “Siamo sempre più gli azzurri che giocano i tabelloni principali. Qualcuno in Italia non avrà dormito per questo match, siamo orgogliosi di essere italiani. È un Paese speciale, abbiamo grandissimo sostegno e poi siamo ovunque. Vediamo cosa succederà al prossimo turno”.
“Stasera Jannik ha vinto sotto tutti gli aspetti: servizio, risposta, aggressività, il modo di comandare gli scambi”. Non cerca alibi Lorenzo Musetti dopo la sconfitta contro Sinner allo US Open, nel primo quarto di finale tutto italiano in singolare maschile nella storia degli Slam. “Quello che mi ero prefissato era cercare di variare molto le traiettorie e dargli fastidio con il back. Non sono mai riuscito a trovare una soluzione che gli desse fastidio, l'ho fatto giocare bene, cosa che volevo assolutamente evitare. Non sono riuscito a sporcare il gioco come avrei voluto, ma devo dare tanto merito a Jannik. Le sette palle break non sfruttate? Nei momenti difficili ne è sempre uscito da campione. Forse l'unico rimpianto reale è non essere riuscito a ingabbiarlo nelle mie variazioni: non sono riuscito a far saltare la palla e a prendere il comando del gioco, favorendo così il suo stile. Ero sempre in balia del suo tennis” ha ammesso Musetti. Dal punto di vista del gioco, Musetti ha lamentato di aver messo in campo poche prime e di aver accettato poco lo scambio. “Ho sentito molto la differenza delle condizioni rispetto al giorno, c'era molta confusione e non sentivo quasi il rumore della palla né nulla dal mio box. Sono dettagli che ti devi abituare a gestire, soprattutto se, come me, non hai mai giocato di notte. Ho anche provato a scendere di un chilo con la tensione delle corde per sentire meglio la palla, ma fa parte dell'esperienza. Questa non è una scusa per il risultato: Jannik ha strameritato e gli auguro di difendere il titolo”. Musetti ha anche spiegato cosa renda Sinner un avversario così difficile da affrontare, ancor di più sul duro. “Da fondo è opprimente, ha profondità incredibile, è solidissimo e concede pochissimo. Questo ti costringe ad alzare l'asticella e spesso ti porta fuori giri, perché il livello si alza molto. Forse solo Carlos, in condizioni ottimali, può dargli fastidio ora. Sono rimasto impressionato da Jannik”.
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