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Il dibattito

UEFA apre alla consultazione: si discute se giocare partite europee fuori dal continente

Caso Miami e Perth, tifosi e Commissione Ue contrari. Tebas: “Parliamo di una partita su 380”

UEFA apre alla consultazione: si discute se giocare partite europee fuori dal continente

La UEFA non ha ancora preso una decisione, ma il tema è sul tavolo e divide il mondo del calcio: è giusto portare le partite ufficiali dei campionati europei fuori dall’Europa?

Dopo la riunione del comitato esecutivo, l’organo di governo del calcio continentale ha fatto sapere che avvierà una consultazione con tutti i portatori di interesse, inclusi i tifosi, prima di esprimersi sui piani di Liga spagnola e Serie A italiana, che prevedono due match da disputare all’estero in questa stagione: una sfida di La Liga a Miami e una di Serie A a Perth, in Australia.

Il commissario europeo allo Sport Glenn Micallef si era già detto “emotivamente contrario” in un’intervista a Politico, ribadendo la propria “profonda delusione” per i progetti. Dura anche la posizione dei tifosi: l’associazione Football Supporters Europe (FSE) ha denunciato alla Commissione Europea i “tentativi di deterritorializzare il calcio europeo” e ha chiesto un intervento delle istituzioni comunitarie.

Il presidente UEFA Aleksander Čeferin si è espresso personalmente contro l’idea: “Le squadre europee devono giocare in Europa”, ha dichiarato, pur ammettendo che le opzioni legali a disposizione dell’organizzazione restano limitate. Le leghe, però, non arretrano. La Serie A ha definito “eccessiva” la posizione del commissario europeo, mentre il presidente della Liga Javier Tebas ha minimizzato la portata della questione: “Stiamo parlando di una partita su 380”.

UEFA al momento sceglie la via della prudenza: nessuna decisione immediata, ma un percorso di ascolto che coinvolgerà federazioni, club, leghe e tifosi. Solo dopo, il comitato esecutivo prenderà una posizione definitiva su una questione che tocca non solo il calendario, ma anche l’identità del calcio europeo.

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