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TENNIS

La maledizione di Chengdu, Lorenzo Musetti perde di nuovo in finale contro il cileno Alejandro Tabilo

Il 23enne carrarino non ha sfruttato tre break-point nel terzo set e il vantaggio di 4-1 nel tiebreak

La maledizione di Chengdu, Lorenzo Musetti perde di nuovo in finale contro il cileno Alejandro Tabilo

La delusione di Lorenzo Musetti (foto Chengdu Facebook Official Account)

Anche la seconda finale consecutiva sul cemento dell’ATP 250 di Chengdu ha voltato le spalle a Lorenzo Musetti. Il n. 9 del mondo e testa di serie n. 1 è stato battuto per 6-3, 2-6, 7-6 dal cileno Alejandro Tabilo (n. 112). L'anno scorso nell'atto conclusivo lo aveva fermato il cinese Shang Juncheng.

Nel primo set non ci sono stati break-point nei primi sette game e nell'ottavo al 28enne sudamericano, nato a Toronto, ne è bastato uno per fare la differenza. Il 23enne carrarino ha reagito prontamente, ha strappato il servizio all’avversario nel secondo gioco e nel quarto ha mancato tre opportunità per raddoppiare il vantaggio. Si è comunque ripetuto nell’ottavo e ha conquistato senza problemi il secondo parziale.

Nella terza frazione è stato l’unico ad avere delle chance in risposta, una nel secondo game e due nel dodicesimo. Non le ha sfruttate e si è andati al tiebreak, nel quale l’azzurro è stato in vantaggio per 4-1, raggiunto sul 4-4 e nuovamente avanti per 5-4. Non è però arrivato al match-point, perché Tabilo ha ottenuto tre punti di fila e si è preso il titolo, il terzo in carriera, dopo quelli del 2024 sul cemento di Auckland e sull'erba di Maiorca.

Musetti ha perso l’occasione per rafforzare ulteriormente la sua posizione nella corsa alle Nitto ATP Finals di Torino e continuerà a inseguire il suo sogno all’ATP 500 di Pechino e al Masters 1000 di Shanghai. I suoi successi rimangono due, ottenuti nel 2022 sulla terra rossa di Amburgo su Carlos Alcaraz e sul cemento di Napoli su Matteo Berrettini.

«È stata una serata dura per me - commenta il toscano - abbiamo giocato un match molto intenso e lottato fino all’ultimo punto. Alla fine, però, c’è solo un vincitore: a volte vinci e le altre impari. Grazie al mio team e alla mia famiglia che ha guardato la partita da casa. Penso che per tornare a vincere un torneo sia solo questione di tempo. L’ultima volta è stata ormai tre anni fa, da allora ho giocato qualche finale e non sono mai riuscito a farcela. Mi auguro che la prossima sia quella giusta».

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